E per far piacere a Putin Coca-Cola vieta la parola "gay"
I rubli valgono diritti. Coca-Cola, sponsor ufficiale dei giochi di Sochi, è al centro di una polemica che incrocia le discusse leggi anti-omosessualità del governo russo. Una delle iniziative promozionale lanciate dal colosso di Atlanta permette di inviare una lattina virtuale personalizzata a un amico: l'utente può scrivere un nome e spedirla via web. Peccato che possa scrivere di tutto, trane la parola "gay".
Le proteste, partite dai movimenti per i diritti degli omosessuali, sono arrivate alla Coca-Cola. Con l'effetto di correggere l'imbarazzante errore? No: piuttosto che lasciare la libertà di scrivere "gay", la multinazionale ha preferito fermare l'intera promozione.