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Il Sociale
Demenza, Italia al decimo posto in Europa per l'assistenza

L'Italia al decimo posto nella classifica tra 36 Paesi, valutati sulla qualità dell'assistenza offerta alle persone con demenza. È quanto emerge dal rapporto “European Dementia Monitor” redatto da Alzheimer Europe, organizzazione che riunisce le Associazioni Alzheimer in Europa, tra cui la Federazione Alzheimer Italia. È un rapporto che esamina i cambiamenti e i progressi ma anche gli eventuali passi indietro compiuti dagli Stati. I 36 paesi coinvolti nell’indagine sono stati valutati in base a 10 differenti parametri suddivisi in 4 macro aree: assistenza, ricerca, politiche sociali, aspetti legali. Ciascuna contribuisce al 10% del punteggio totale. Al primo posto si posiziona la Svezia con un punteggio complessivo del 71,8%, seguita da Regno Unito (Scozia 70,9% e Inghilterra 68,4%), e Belgio (67,2%). L’Italia, che nel rapporto di tre anni fa era a metà classifica, sale al 10° posto con un punteggio di 62,9%, +10% rispetto alla precedente indagine. Chiudono la classifica tre paesi dell’est: Bosnia-Erzegovina (24,7%), Polonia (22,8%) e Bulgaria (19,5%).

Il nostro paese registra un miglioramento in quasi tutte le categorie prese in esame, ottenendo il punteggio pieno in due, nello specifico nel riconoscimento dei diritti legali delle persone con demenza e dei loro familiari e nella partecipazione alle iniziative europee di ricerca sulla demenza; in generale, dimostra una grande attenzione per gli aspetti sociali e per la tutela dei diritti, grazie anche a iniziative come le Comunità Amiche delle Persone con Demenza realizzate dalla Federazione Alzheimer Italia.

Sul fronte del riconoscimento della demenza come priorità nazionale, il Monitor non registra la grande novità italiana dello scorso dicembre che ha visto l’approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento alla legge di bilancio 2021 che prevede un finanziamento di 15 milioni in 3 anni per il Piano Nazionale Demenze e l’ufficializzazione del “Tavolo di monitoraggio dell’implementazione del Piano Nazionale per le Demenze (PND)”, che ora potrà trasformare in azioni concrete gli obiettivi del Piano stesso.

A fronte di alcuni significativi passi avanti, il nostro paese si conferma ancora indietro sugli aspetti legati alla disponibilità di servizi di assistenza e alla loro accessibilità: in particolare, viene registrata ancora una grande carenza nelle cure domiciliari, nell’assistenza diurna e nelle strutture residenziali. In aggiunta a questo, più del 50% dei costi di accesso ai servizi sono totalmente a carico delle famiglie, e ancora insufficienti sono i finanziamenti pubblici. “La strada da percorrere è ancora lunga e, come molti altri, il nostro paese è ancora carente nel garantire servizi di assistenza adeguati e accessibili alle persone con demenza - commenta Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia-, ma confidiamo che il recente finanziamento del Piano Demenze possa portare un miglioramento anche in queste aree, come anche nella ricerca”. 

Da Redattore Sociale

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