Marioway, la carrozzina che si guida senza mani
Marioway rivoluziona la vita dei disabili: si cercano investitori
Marioway, carrozzina rivoluziona vita dei disabili: si cercano investitori
Occhi negli occhi e "100% mani libere". E' il 'Mario Way': nessuno diverso, nessuna asimmetria. Una carrozzina hi-tech per rompere le barriere della disabilità, ridurre i gradi di separazione con il mondo. Mario Vigentini, operatore sociale lombardo, l'ha pensata così dopo oltre 20 anni a contatto con persone disabili, dopo aver capito quali esigenze rimanevano ancora inespresse. Il risultato è una carrozzina elettrica autobilanciante con postura ergonomica verticalizzante, che si muove senza l'ausilio delle mani. Termini tecnici per dire che chi la usa può assumere una posizione più vicina a quella eretta, più corretta e naturale, quindi favorevole al benessere complessivo del corpo. Può usare le sue mani che non sono più impegnate a muovere la carrozzina, può guardare dritto negli occhi l'amore della sua vita, parlare faccia a faccia con i suoi interlocutori, vincendo l'asimmetria relazionale che condanna chi è costretto a una vita seduto. Vigentini l'ha battezzata 'MARIOWAY'. La sua idea è cresciuta nell'ambito dell'incubatore Tim WCap a Milano, e poi all'interno del Parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo. E' piaciuta e ha strappato anche diversi riconoscimenti importanti. Ora l'obiettivo è mettere le ali al progetto e far sì che sia disponibile per le persone per cui è stato pensato. Una sola missione: avviare la produzione a livello industriale. Per questo oggi a Milano è stato organizzato un evento per presentare la carrozzina hi-tech a potenziali investitori. E per questo MARIOWAY ha lanciato una campagna di raccolta capitali sul sito 'nextequity.it', piattaforma online che sostiene la crescita di start-up e imprese innovative tramite l'adesione di soci finanziatori. Si chiama 'equity crowdfunding', uno strumento di finanza alternativa.
La seduta di MARIOWAY è regolabile in verticale. Avere le mani libere significa poter compiere più azioni e in minor tempo. Le attività quotidiane diventano più semplici - si legge nella presentazione del progetto - e l'obiettivo è garantire alla persona maggiore autonomia, aprire nuove opportunità nella vita sociale e lavorativa. L'idea è stata scelta tra più di 400 soluzioni come ambasciatrice dell'innovazione italiana all'ultimo G7 Trasporti che si è tenuto a giugno a Cagliari, e ha ricevuto il premio speciale per la disabilità al Social Innovation Tournament, iniziativa della Banca europea d'investimenti. Ci sono 51 giorni di tempo per rispondere alla 'chiamata' lanciata dalla campagna di raccolta capitali. L'obiettivo più alto è arrivare a quota 1,5 milioni di euro (ma c'è anche un traguardo minimo fissato a 428 mila euro), l'investimento minimo richiesto è 428,57 euro. Benzina per accendere un sogno: "Che in futuro - dice Mario - vedendo una persona a bordo di un MARIOWAY, non sia possibile affermare se si tratti o meno di una persona con disabilità".