"Non date soldi ai mendicanti". Si diffonde la protesta dei negozianti
Si diffonde a macchia d'olio la protesta dei negozianti contro i mendicanti che si "accampano" fuori dagli esercizi commerciali per chiedere l'elemosina.
Ferrara come Pordenone. E come Catania. Un paio di giorni fa un supermercato siciliano aveva avvisato i propri clienti, con un cartello in vetrina, di non fare "l'elemosina agli zingari davanti la porta", perché "guadagnano 60-80 euro al giorno", cioé "più di un operaio specializzato italiano" e in maniera "netta, esentasse". Poi, come scrive il Gazzettino, a Pordenone all'uscita di un grande negozio di oggettistica, il messaggio è quello di non dare "soldi ai mendicanti", come si legge, anche qui, in un cartello esposto in vetrina. "Un semplice invito - così lo definisce il titolare -. Poi ognuno faccia come crede". Il suggerimento qualche effetto lo ha sortito: "I mendicanti sono diminuiti - continua -. Ma si tratta di una lotta persa in partenza. Ora invece di quattro arrivano in due. Io esco o chiamo la polizia municipale, visto che l'area è privata. Loro se ne vanno, salvo poi tornare come niente fosse".
L'ultimo in ordine di tempo, infine (almeno tra quelli segnalati), è la Conad di Ferrara. Questa volta nessun cartello fuori da un negozio ma una ''lavagna'' posta all'ingresso dell'esercizio con cui la direzione del supermercato "invita i propri clienti a non elemosinare gli accattoni davanti al negozio". Questo perché "il loro elemosinare gli permette di raccogliere dai 60 ai 100 euro al giorno", cioé "tanto quanto un operaio specializzato italiano". E, conclude, "considerando un importo netto senza tasse".