L'Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo: parliamo di cura e servizi
A Firenze dall'11 al 14 maggio se ne discute al XXIV° Congresso FADOI – Federazione Nazionale Dirigenti Ospedalieri Internisti
La fotografia scattata dal Rapporto Annuale Istat non lascia spazio a interpretazione: l'Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo e tra 20 anni la società cambierà fino ad avere 265 anziani ogni 100 giovani.
Il tema della longevità e le conseguenze in termine di cure è al centro del XXIV° Congresso FADOI – Federazione Nazionale Dirigenti Ospedalieri Internisti – che si terrà dall’11 al 14 maggio a Firenze (Fortezza da Basso) al quale è stato invitato a partecipare anche il Ministro della Salute Giulia Grillo.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fissato dei parametri sui quali organizzare i servizi sanitari: assistenza sanitaria continua, facile accessibilità ai servizi, adeguato rifornimento di strutture e strumenti essenziali, personale sanitario proporzionato e un coinvolgimento del paziente nelle decisioni sanitarie.
Ma questo diventa molto complicato con l'aumentare della popolazione anziana e dei pazienti affetti da patologie multiple, proprio quelle che oggi rappresentano il maggiore onere assistenziale per la sanità pubblica e le famiglie.
Proprio la gestione di queste tipologie di pazienti sarà la vera sfida sanitaria del futuro.
Nel corso dei lavori si discuterà anche di tabagismo e processi di cura nell’era digitale.
Il Presidente FADOI Andrea Fontanella spiega: “Il medico internista del nuovo millennio deve unire alla capacità di gestire la complessità quella di governare il mondo della comunicazione elettronica, la telemedicina, le app. Il futuro che stiamo vivendo ci sta offrendo una grande quantità di armi nuove ma in questo senso lo sviluppo tecnico deve essere utilizzato per potenziare e affinare le capacità cliniche e di visione. FADOI porta avanti questi progetti e segue costantemente la scuola di formazione del medico internista nella convinzione che l’evoluzione tecnologica non debba soppiantare la figura del medico, che è il solo ad avere il pieno controllo della globalità”.
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