Agnelli non chieda il risarcimento danni alla Figc. Di Pietro Mancini
Di Pietro Mancini
Il presidente della Figc, don Carlo Tavecchio, a proposito della richiesta di risarcimento danni, che la Juventus pretende per lo scandalo-Calciopoli, ha spiegato: "La sentenza della Cassazione ha confermato i reati e l'associazione a delinquere. È temeraria la richiesta di risarcimento, presentata dalla Juventus". La prescrizione, infatti, ha annullato la pena, ma non ha cancellato i gravi reati, penali e sportivi, che furono commessi. Nella sua requisitoria, il Pg della Cassazione, Gabriele Mazziotta, non ha concesso sconti a quelli che, negli anni dell'inchiesta, furono definiti il "sistema Moggi" e la "cupola del pallone".
Una "cupola" ritenuta, dalle sentenze di primo e secondo grado, capace di controllare i risultati della serie A, nella stagione 2004-2005, affinché tutto si muovesse in funzione degli interessi della Juventus e di quelle società, che si posero sotto la protezione dell'allora potentissimo direttore generale bianconero, don Luciano, ex capostazione di Civitavecchia. L'attuale vertice bianconero, ben guidato da Andrea Agnelli, rinunciando alla richiesta di risarcimento, allontanerebbe, definitivamente, l'immagine, non positiva, che quella vicenda ha dato di uno dei club storici del calcio, italiano e mondiale, e del suo stile, sempre vantato, con orgoglio, dall'Avvocato e dal fratello, il dottor Umberto, padre dell'attuale Presidente. La bacheca della società torinese resterebbe priva di due titoli nazionali. Ma ai tifosi e al mondo del calcio verrebbero riconsegnate la storia e la tradizione di un club prestigioso, ripulito da personaggi e trame, che hanno macchiato la Juventus e lo sport più amato dagli italiani.