Raiola tratta Balotelli in Uk. Intanto Mario: "Contro di me solo stupidi e ignoranti"
Mario Balotelli potrebbe lasciare il Milan e tornare in Premier League, malgrado una stagione in cui ha complessivamente messo a segno diciotto gol e tenuto in corsa la squadra per un posto in Europa League sino quasi alla fine. Stando al "Mail on Sunday", l'attaccante sarebbe stufo degli episodi di razzismo di cui e' vittima in Italia e starebbe cominciando a rimpiangere la vita oltremanica.
Due le possibili destinazioni: l'Arsenal, che insegue Benzema ma che dovrebbe contattare presto l'entourage di Balotelli (tra Giroud e Podolski manca un giocatore che faccia davvero la differenza in attacco), e il Liverpool, pronto a scommettere su SuperMario se Suarez dovesse alla fine andare via (a peso d'oro: non meno di 50-60 milioni), ma anche per formare una super-coppia proprio con l'attaccante uruguagio. Il Milan lascerà sondare la situazione a Mino Raiola: con 25-30 milioni l'affare si può chiudere.
Intanto Mario parla di sé alla vigilia dei Mondiali. "Sono diverso e questo da' fastidio. Faccio degli errori e li pago sempre; ma se fossi bianco mi mandereste soltanto a quel paese. Il problema non sono le cose che faccio; ma che queste cose mi siano 'permesse'. Se la prendono con me solo gli stupidi e gli ignoranti". Balotelli è protagonista, al pari di Andrea Pirlo, Cesare Prandelli e Francesco Totti, del numero di "GQ".
"Io mi sento forte; non misterioso. Non vado a parlare in giro; non faccio grandi scene", ha dichiarato invece Pirlo. "Mi faccio i fatti miei. E' anche per questo che non ho Twitter e non uso facebook. Non voglio passare tutto il giorno a scrivere al mondo. Sono altre le robe veramente importanti", ha aggiunto il centrocampista della Juventus e della Nazionale. Nella copertina italiana della rivista capeggia il ct azzurro, Prandelli, che sembra dire "che la forza sia con noi" e che ha spiegato le sue scelte, partendo dalla rinuncia a Totti. Il capitano della Roma, infine, ha accettato per la prima volta di immaginare il momento "bello e terrificante" in cui dovra' dire addio al calcio. "Col pallone ci sono cresciuto e ci moriro'; ma saro' io il primo a gettare la spugna: non voglio andare in campo a fare figuracce", ha spiegato il numero 10 dei giallorossi.