Confederation Cup/ Brasile, morti due manifestanti. Un milione in piazza per le proteste

La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, si è impegnata a migliorare i servizi pubblici e a combattere la corruzione ma ha avvertito che le violenze non saranno tollerate. In un discorso in diretta tv dopo giorni di violente proteste di piazza in tutto il Paese, la Rousseff ha ammesso gli errori del governo: "Ci sono tante cose che possiamo fare molto meglio in Brasile" e "la gente ha il diritto di criticare", ha affermato.
In particolare la Rousseff si è impegnata a concordare "con i governatori degli Stati e i sindaci un grande patto per migliorare i servizi pubblici" e a rendere "piu' trasparente" il sistema politico di una nazione "segnata da grandi diseguaglianze" sociali. Sui servizi pubblici ha annunciato tre passi: il 6% delle risorse petrolifere sarà destinato all'istruzione, medici saranno reclutati all'estero per coprire le carenze di organici e presto sarà varato un piano nazionale per la mobilità.
VITTIME - Seconda vittima per le proteste di piazza continuate anche oggi su vasta scala nell'intero Brasile: secondo quanto riferito dalle autorita' locali, si tratta di una netturbina deceduta per un arresto cardiaco a Belem, capitale dello Stato nord-orientale del Para', dopo aver inalato i gas lacrimogeni lanciati dalla polizia in assetto anti-sommossa contro i manifestanti. La donna, che soffriva di ipo-tensione, e' stata identificata come Cleonice Vieira de Moraes, 54 anni. In precedenza a Ribeirao Preto, nello Stato di San Paolo, la notte scorsa aveva perso la vita il diciottenne Marcos Delefrate, travolto da un veicolo il cui conducente intendeva aprirsi la strada a forza attraverso una barricata.
BRASILE: UN MILIONE IN PIAZZA, ROUSSEF CONVOCA VERTICE D'URGENZA - San Paolo, Rio de Janeiro, Brasilia, ma non solo il Brasile vede le piu' grandi manifestazioni di piazza in venti anni: almeno un milione di persone ha sfilato in corteo in un centinaio di citta' protestando per il miglioramento dei servizi pubblici e contro gli alti costi della Confederations Cup. A Ribeirao Preto uno dei manifestanti e' stato investito e ucciso da un motociclista. Il presidente del gigante latinoamericano, Dilma Roussef, ha convocato d'urgenza un vertice del governo. Nel pomeriggio migliaia di manifestanti, in gran parte studenti, erano tornati a protestare nelle strade di San Salvador de Bahia, terza citta' del Paese. La folla si e' concentrata intorno allo stadio 'Campo Grande', dove di li' a poco si sarebbe giocata la partita Uruguay-Nigeria per la Confederations' Cup, i cui enormi costi di allestimento hanno contribuito a esasperare ulteriormente la furia popolare. Malgrado l'atmosfera prevalentemente festosa, drappelli di contestatori hanno bersagliato con pietre e bottiglie gli agenti in assetto anti-sommossa schierati a protezione dell'impianto sportivo: la polizia ha risposto con un fitto lancio di lacrimogeni e ripetute cariche. Il Partito dei Lavoratori facente capo a Rousseff, e al predecessore Luiz Inacio 'Lula' da Silva, ha esortato nel frattempo i militanti ad appoggiare le proteste, ma a titolo precauzionale la stessa Rousseff ha deciso di rinviare a data da destinarsi la prevista visita ufficiale in Giappone, dove si sarebbe dovuta recare dal 26 al 28 giugno prossimi.