Chiappucci: "Vidi Pantani un mese prima di morire, sembrava sereno"
"L'ultima volta che ha visto Marco Pantani? L'ho incrociato in un ristorante, un mesetto prima che morisse. A vederlo così sembrava più felice". Lo spiega ad Affaritaliani.it Claudio Chiappucci. L'ex campione varesino (due volte sul podio finale del Tour de France, vincitore della Milano-Sanremo) racconta i suoi ricordi del Pirata. "Sì, nei miei confronti era più felice, più sorridente. Quello è l'unico contatto che ho di quel periodo"
Quel giorno che lo vide, lei ebbe la sensazione che sarebbe poi potuto accadere l'irreparabile?
"No, come dicevo era sorridente. Lui se n'era andato via per rivalità ai nostri tempi (i due correvano assieme all'inizio della carrriera del Pirata, ndr), ma in quel momento era tutt'altra cosa. L'avevo visto veramente bene"
Secondo lei aveva ancora voglia di correre?
"Magari quella poteva mancare. La motivazione. Però lui non mi parlò assolutamente delle gare"
Ma a livello umano quindi era un Pantani più sereno...
"Sì. Ero rimasto abbastanza sorpreso: poteva anche non parlarmi, non guardarmi. Invece no"
Che ricordo le viene in mente del Pantani corridore? Qual è quello più forte, più bello?
"Quello che ho vissuto con lui. La tappa di Merano e de l'Aprica del Giro d'Italia poi vinto da Berzin (nel 1994, ndr)..."
Quando voi avevate rischiato di far saltare la corsa rosa con i vostri attacchi...
"Esatto. Facemmo primo e terzo al traguardo di Merano, poi primo e secondo a l'Aprica. Eravamo all'inizio di una situazione che poteva andare avanti a lungo termine. Invece ci hanno divisi. I rivali riuscirono a dividerci e far sì che non si creasse questa coppia forte"
Una coppia che poteva durare negli anni?
"Sì, potevamo dominare un po' di annate"
Questo è un rimpianto per lei?
"Sì, ci pensi dopo con il senno di poi"