Collins firma e gioca coi Nets: è il primo gay dichiarato nell'Nba
La prestazione non entrerà certo nella storia del basket (10 minuti, zero punti e due rimbalzi), ma Jason Collins fa notizia da una parta all'altra dell'oceano: il 35enne era senza contratto, ha firma per 10 giorni con Brooklyn (con la speranza di restare sino a fine stagione) ed è il primo giocatore Nba dichiaratamente gay. Il centro aveva fatto outing lo scorso aprile (con una lunga lettera comparsa su Sports Illustrated) e da quel momento è diventato un simbolo dei diritti degli omosessuali.
Lo si è visto spesso anche ospite di Barack Obama e Michelle alla Casa Bianca. Ma la sua casa sono i palazzetti del basket. Forse ormai, dopo una carriera da onesto gregario giunta quasi al capolino (13 stagioni e 713 presenze), forse pensava di non avere più chance. Invece ecco questa occasione all'ombra della Grande Mela dopo l'infortunio di Brook Lopez (e grazie al no di Glen Davis che ha preferito firmare con i Los Angeles Clippers). "Non ho chiesto io di essere il primo giocatore gay della storia. Ma visto che ci sono, sono felice di esserlo", aveva detto al momento del coming out.
Ma la prima di Collins fa storia anche per un'altra ragione. Coincide con la vittoria di Brooklyn sui Lakers. E per la squadra allenata da Mike D'Antoni raccoglie il 37° ko stagionale (su 56 partite) ed è mestamente ultima ad Ovest.