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Coronavirus, Lukaku (Inter) choc: "A gennaio eravamo quasi tutti ammalati"
LUKAKU (foto Lapresse)

Coronavirus, Lukaku (Inter): "A gennaio eravamo tutti ammalati"

Si stanno scatenando i commenti sui social dopo le dichiarazioni sul coronavirus dell'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku. Parlando su Instagram sulla pagina Vier con Kat Kerkhofs, presentatrice e moglie di Mertens, ha svelato: “Abbiamo avuto una settimana libera a dicembre. Siamo tornati e giuro che 23 giocatori su 25 erano malati. Non è uno scherzo. Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari e dopo 25 minuti uno dei nostri difensori (Skriniar, ndr) ha dovuto lasciare il campo. Non poteva andare avanti e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre. Mi ha anche infastidito. Quando mi sono riscaldato, sono diventato molto più caldo del solito. Non prendevo la febbre da anni. Dopo la partita c’è stata un’altra cena con gli ospiti di Puma in programma, ma ho ringraziato e sono andato dritto a letto. Non siamo mai stati testati per il virus in quel momento, quindi non lo sapremo mai con certezza”. E ancora: “Sono tornato in Italia - commenta Lukaku -. Ci è stato permesso di tornare a casa per un po’, ma siamo stati rapidamente richiamati. Il mio compagno di squadra Diego Godin, ad esempio, ha dovuto prendere tre voli per arrivare in Uruguay. Dopo alcuni giorni, è dovuto rientrare. Nella nostra chat di gruppo con la squadra, tutti abbiamo temuto la quarantena per due settimane “. Le ultime parole sulla madre: "Ha il diabete, questo è il mio più grande shock. È la mia migliore amica. Ogni quattro ore chiamo se ha bisogno di qualcosa. Certo che mi manca di più mio figlio Romeo. Il piano era di riportare mia madre e mio figlio in Italia per l’epidemia di coronavirus. Ho due appartamenti qui, ma ovviamente ora non è il momento per loro di tornare”.

Il club nerazzurro non commenta

Sentito da Affaritaliani, l'ufficio stampa nerazzurro non commenta la notizia. Ricostruendo i fatti, appare comunque difficile pensare che quasi un'intera squadra fosse contagiata a dicembre, alla ripresa degli allenamenti, e nella sfida contro il Cagliari di un mese dopo, dato che allora il virus ancora non era ancora presumibilmente arrivato in Italia (i primi casi ufficiali si sono verificati a febbraio). Inoltre, l'influenza di Skriniar era già stata resa nota a match in corso sul profilo Twitter del club. Di casi noti di altri influenzati, ce ne sono stati tre nella gara di Coppa Italia con la Fiorentina (Skriniar, Danilo D'Ambrosio e Stefan De Vrij, che non hanno giocato) e quella di Alessandro Bastoni, due settimane dopo. Poi nulla più. Difficile dire che più del 90 per cento della squadra, dunque, rimanesse contagiata già prima dell'arrivo della pandemia in Italia.

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