Roma, De Rossi si sfoga: "Grave dover sempre dimostrare, negare accuse folli o dicerie becere"

"E' grave dover sempre dimostrare, negare accuse folli o dicerie becere". Daniele De Rossi si sfoga sul rapporto non piu' idilliaco con la piazza giallorossa. "Quando vengo in Europa, in Nazionale, sono considerato non dico una stella, ma un giocatore molto importante - spiega il centrocampista azzurro -. Quando vado a Roma invece devi stare sempre attento a come ti muovi, a quello che dici, perche' ti vengono attaccate delle pecette vergognose... Io penso che chi calunnia e' peggio di chi fa la spia".
"E a Roma - ha continuato - si vive anche di calunnie: ormai uno lo sa, sa da dove viene tutto questo e impara a conviverci. Quando gioco male, gioco male per colpa mia e quando gioco bene, gioco bene per merito mio". De Rossi da' anche un giudizio sul suo prossimo allenatore, Rudi Garcia: "Ancora non ho sentito nessuno: ne' il mister, ne' nessuno della societa'. Ho seguito tutta la storia, la 'telenovela'. Abbiamo preso un allenatore bravo ed equilibrato. Mi ricorda vagamente, anche se ho sentito solo due parole, Luis Enrique, quindi per me parte col piede giusto, perche' secondo me rimane sempre il numero uno. Poi tutto e' da vedere. Ma mi sembra un allenatore bravo, che ha fatto bene dove e' stato anche in una realta' abbastanza piccola rapportata a certi livelli: e' una buona scelta, poi il fatto che non sia stata la prima a noi non deve interessare". E conclude: "Dobbiamo vedere quello che abbiamo e quello che sara' per la nuova Roma. Leggo anche di acquisti che potrebbero essere molto importanti per la Roma. Penso che la societa' stia facendo le cose nella maniera giusta, anche perche' negli ultimi due anni - ha concluso il centrocampista di Ostia - non abbiamo ottenuto i risultati che volevamo e c'e' bisogno di una svolta".