Gli italiani e lo sport: il calcio domina, ma è Sinner lo sportivo del cuore. La classifica - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:14

Gli italiani e lo sport: il calcio domina, ma è Sinner lo sportivo del cuore. La classifica

Excellera Intelligence lancia il suo Osservatorio Sport, una survey su un campione di 1.200 persone rappresentative del nostro Paese per analizzare passioni e dinamiche reputazionali dello sport

Gli italiani e lo sport: il calcio domina, ma è Sinner lo sportivo del cuore. La classifica 

In Italia lo sport non è solo intrattenimento: è identità, rito collettivo e specchio generazionale. Ma mentre il calcio conserva il suo primato per popolarità e impatto culturale, emergono segnali di cambiamento: altri volti e discipline iniziano a ridefinire l’immaginario sportivo nazionale.

A raccontarlo è il nuovo Osservatorio Sport di Excellera Intelligence, società di data intelligence parte di Excellera Advisory Group, che ha analizzato le preferenze e le percezioni di 1.200 italiani. Tra i dati più significativi spicca il consenso intorno a Jannik Sinner, oggi considerato da molti il simbolo più credibile e positivo dello sport italiano.


 

Cosa seguono gli italiani (e perché conta ancora)

L’analisi restituisce un quadro netto: il calcio resta lo sport principale, seguito da quasi un italiano su due. Subito dietro si collocano il tennis (31%) e la Formula 1 (29%). Non solo: l’88% degli italiani identifica il calcio come lo sport più popolare, e il 70% lo considera quello che meglio rappresenta l’italianità. Questa doppia ancora — popolarità e simbolismo nazionale — spiega perché il calcio continui a fare da riferimento emotivo. Ma qui entra in gioco un fattore spesso trascurato: la reputazione.


 

 

 

Le crepe del calcio: non solo una questione di tifo 

La grande popolarità del calcio porta con sé anche un rovescio della medaglia: il 48% degli italiani individua il calcio come lo sport più “volgare”. È una percezione che nasce da linguaggi mediatici e social spesso oltre le righe e da comportamenti che travalicano i confini del gioco. La sofferenza è più evidente tra gli under 35, meno interessati al calcio e più critici verso i suoi protagonisti. 

Il tennis: coerenza di immagine e un simbolo che trascina

Il tennis si muove su un registro diverso. Pur rimanendo meno seguito del calcio, gode di un’immagine
coerente e disciplinata: il 21% lo considera lo sport più corretto subito dopo il rugby (22%), disciplina
storicamente celebre anche per lo spirito del “terzo tempo”. Tra gli under 35 questa percezione di
correttezza porta il tennis al primo posto. A rafforzare il quadro c’è un ambasciatore più che
credibile: Jannik Sinner, indicato spontaneamente come sportivo italiano preferito dal 54% di chi ha citato
almeno un atleta in attività, con oltre 50 punti di distacco su Kimi Antonelli (secondo).

La reputazione di Sinner è così solida da non essere stata intaccata dalle discussioni delle scorse settimane
relative alla mancata partecipazione alla Coppa Davis. Sinner ha una reputazione positiva per il 69% degli
italiani, e l’82% dichiara che la sua opinione nei confronti di Sinner non è cambiata in seguito alla sua
decisione.

Eventi preferiti: la classifica

Quando si chiede agli italiani quale grande evento sportivo preferiscono, emerge una gerarchia che
conferma il quadro generale ma introduce sfumature interessanti. Al netto delle Olimpiadi, gli eventi
preferiti sono quelli legati al calcio, a conferma della sua centralità. Insieme alla Formula 1, i tornei del Grande Slam crescono e si avvicinano alla Serie A, ampliando l’offerta oltre il perimetro calcistico.


 

Il baricentro che cambia 

I dati non parlano di un sorpasso definitivo, ma di un baricentro che si sposta. Il calcio continua a guidare
per scala e identità nazionale, però paga un debito reputazionale che ne incrina l’appeal presso i più
giovani. Il tennis, al contrario, cresce perché coniuga risultati e coerenza di immagine, sostenuto da simboli
credibili. 

Nel quadro degli eventi preferiti, Mondiali e Olimpiadi restano i fari, mentre gli Slam consolidano il loro
spazio. Oggi l’attenzione si conquista con credibilità, non solo con la tradizione, mostrando una immagine
definita veicolata da simboli coerenti.

Aldo Cristadoro, CEO di Excellera Intelligence ha dichiarato: “La reputazione è un asset strategico, capace di
orientare attenzione, fiducia e identificazione. E questo vale anche per lo sport. I dati del nostro Osservatorio lo mostrano chiaramente: il successo di Sinner non sta solo nei risultati, ma nell’effetto che
genera sull’immaginario collettivo. La finale di Wimbledon, seguita da oltre 5,6 milioni di spettatori in media (nella stessa stagione la partita di Serie A più vista — Juventus-Milan — si è fermata a 2,1 milioni), segna un cambio di passo: è la prova di come la presenza di un personaggio vincente e credibile sia in grado di spostare l’attenzione anche verso discipline storicamente meno centrali. Ma non conta solo la performance: la reputazione di Sinner è fatta di coerenza, linguaggio, comportamento. Analizzare e interpretare questi segnali è essenziale per orientarsi in un contesto in continua evoluzione, dove la reputazione rappresenta un driver strategico.”