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Sport
Qatar, Infantino: "Diritti? La gente vuole divertirsi". E dice no a Zelensky
Gianni Infantino (Lapresse)

La Fifa ignora Zelensky, non ci sarà nessun messaggio di pace prima della finale del Mondiale in Qatar

La Fifa non ha accolto la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di trasmettere un messaggio di paceprima dell'inizio della finale dei mondiali in Qatar tra Argentina e Francia: lo riferisce la Cnn che cita fonti di Kiev. 

I collaboratori di Zelensky avevano proposto che il leader ucraino potesse comunicare con i tifosi allo stadio Lusail di Doha, non è chiaro se con un video pre-registrato o in collegamento diretto. 

Le stesse fonti hanno spiegato che la Fifa non ha risposto alla richiesta ma a questo punto appare difficile che possa accoglierla, visto che tra l'altro il presidente, Gianni Infantino, ha ribadito la volontà di non mescolare il mondiale con la politica. La Fifa, come l'Uefa, ha sospeso le squadre russe, club e nazionali, da tutte le loro competizioni.

Qatar 2022, Infantino: "La gente vuole divertirsi"

"Ognuno è libero di esprimere le proprie convinzioni, in modo rispettoso, ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio. Ci sono culture diverse, modi diversi di vedere le cose. Come Fifa dobbiamo prenderci cura di tutti. Non discriminiamo nessuno in base ai valori e ai sentimenti che ha. Si tratta solo di rispettare i regolamenti. Nel campo di gioco si gioca a calcio. Ed è quello che abbiamo fatto...".

Lo ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, in conferenza stampa, parlando dei Mondiali di Qatar 2022 e del no alla fascia OneLove di alcuni capitani. "Tra una gara e l'altra ognuno può esprimere la propria opinione, ma per 90' minuti regaliamoci questo momento di gioia", ha aggiunto Infantino, sottolineando che "i regolamenti sono lì per proteggere 211 squadre di calcio e i loro tifosi, che vogliono venire e godersi il calcio. Credo che stiamo difendendo i valori, stiamo difendendo i diritti umani, stiamo difendendo i diritti di tutti. Ma credo anche che quei tifosi che vengono allo stadio, e a miliardi guardano i Mondiali in Tv, hanno i loro problemi. Vogliono solo passare 90 minuti, o 120 minuti, o 120 minuti con i rigori, senza dover pensare ad altro che godersi un momento di piacere, gioia ed emozione". Infantino si è poi detto convinto che l'eredità del Mondiale sia "una migliore conoscenza del mondo arabo". 

Qatar 2022, Bonelli (Avs): "Parole di Infantino vergognose, si dimetta"

“Le parole del presidente della Fifa Gianni Infantino riportano subito al Qatar-gate che sta travolgendo il Parlamento europeo. Gli vogliamo ricordare che stiamo parlando di tangenti e corruzione, lo stesso motivo per cui, nel 2019, Michel Platini è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sull'assegnazione dei Mondiali di calcio 2022 al Qatar. Dare più importanza ai tifosi anziché ai lavoratori sfruttati e morti, ai diritti delle donne costantemente violati e ai diritti umani totalmente disattesi è semplicemente vergognoso". Così il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli

"Chi, di fronte a queste nefandezze, si ferma alla copertina patinata è indegno di guidare un organismo internazionale che governa uno sport come il calcio, importante strumento di inclusione e condivisione: Infantino dovrebbe dimettersi. Le democrazie occidentali hanno un problema molto, molto serio: è indispensabile cominciare a ragionare sui rapporti che intrattengono con quei Paesi che non rispettano i diritti umani”.

Qatar 2022, Gaynet: "Infantino calpesta i diritti umani e lo statuto della Fifa"

“Sbaglia Infantino a contrapporre il diritto a vedere il calcio con i diritti umani, riducendoli a opinioni: senza diritti non si può parlare di sport”. Così Rosario Coco, presidente di Gaynet, in una nota. 

“Nel suo discorso prima delle finali il Presidente della Fifa difende il mondiale che si sta per concludere e sostiene che le critiche erano solo frutto di pregiudizi, come se le persone omosessuali uccise e torturate in Qatar non fossero un fatto.

Per il presidente Fifa - sottolinea - i diritti umani sono una posizione politica come un’altra, dimenticando che il divieto di discriminare, anche per orientamento sessuale, è presente nello Statuto Fifa. Non si ha evidentemente il coraggio di ammettere che questo mondiale in Qatar è stato un errore frutto di corruzione, come è noto da ultimo anche dallo scandalo Qatar-gate". 

"Quello che si può fare adesso è imparare da questa vicenda senza che si spengano i riflettori sull’omotransfobia in Qatar, negli altri Paesi che ancora criminalizzano l’omosessualità e nello sport: chiediamo al nostro calcio di schierarsi con le oltre dieci federazioni europee che hanno sostenuto la campagna One Love e di incontrare al più presto le associazioni Lgbt+. Rilanciamo a questo proposito la petizione delle associazioni, sostenuta tra gli altri anche da Alessandro Zan, Alessandra Maiorino, Monica Cirinnà, Fabio Canino, Paolo Colombo e Vladimir Luxuria", conclude.

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