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Juventus-De Ligt: fatta al 100%. Kean, il padre: "Inter casa sua"
Matthijs de Ligt (foto Lapresse)

Juventus-De Ligt: 'fatta al 100%'. Raiola informa l'Ajax

La Juventus prosegue nella sua trattativa per portare in Italia il 19enne difensore olandese De Ligt. I bianconeri hanno trovato un accordo totale con il giocatore che firmerà un quinquennale da 12 milioni di euro, bonus compresi e facilmente raggiungibili. Secondo Sky Sport il suo agente Mino Raiola nelle scorse ore ha informato il direttore sportivo dell'Ajax, Overmars dell'accordo tra De Ligt e la Juventus. Il club olandese chiede 75 milioni per il difensore (stessa cifra che aveva offerta il PSG e la Juventus). Il giornalista spagnolo Oriol Domenech, nei giorni scorsi aveva fatto sapere che De Ligt era vicinissimo alla Juventus al 95%, in queste ore su Twitter ha fatto un passo in avanti: "Ora possiamo dirlo al 100%. Il Barça non farà più alcuna offerta e De Ligt giocherà la prossima stagione alla Juve. Posso confermare quello che ho detto ieri al 95%, giocherà la prossima stagione alla Juventus". 

Kean, il padre: "Inter casa sua"

"A casa quasi tutti i suoi fratelli tifano Milan. Io ed uno dei suoi fratelli siamo invece juventini. E lui resisteva: “No, io tifo Inter!”. Tutto è nato quando stavamo camminando per le bancarelle e gli ho detto di scegliere una maglia. Non ha dubitato, scegliendo subito quella nerazzurra di Martins", lo ha detto il papà di Moise Kean, Bjourou Jean Kean, a passioneinter.com. "E' cresciuto con la maglia di Martins, l’Inter è la sua casa: l’ha scelta da piccolo, crescendo come un vero tifoso nerazzurro, sicuramente lui vorrebbe andarci. Poi dipende dalle offerte che arrivano. Se l’Inter offrirà di più rispetto a quello che prende ora, per me ci andrà. Quando giocava al Torino me lo diceva sempre: “Dopo il Toro portami all’Inter”.  Radiomercato ha accostato però Kean a club stranieri: Ajax ed Everton in primis. Il padre sulle indiscrezioni legate al futuro del figlio: "Estero? L’ho letto sui giornali ma non ne ho ancora parlato con Raiola: prima di prendere queste decisioni mi contatterà, visto che pur essendo maggiorenne ha ancora delle radici qui. Gli consiglierò di andare all’Inter così sarà anche più vicino a me, invece che andare in Olanda”

Juventus, Sarri: 'Vorrei che la squadra mantenesse certe caratteristiche della squadra di Allegri'

"Ho la consapevolezza di arrivare in un club importantissimo: ho la fortuna di arrivare dal Chelsea che nell'ultimo anno è diventato un club molto importante, ma la storia è diversa. Qui c’è una storia lunga, centenaria, al Chelsea solo ventennale. Poi le sensazioni le danno le persone: ieri sera ho visto un gruppo coeso di persone di grande mentalità, determinazone. L’impressione che la società sia snella, fatta di persone coerenti e compatte tra di loro". Lo ha spiegato Maurizio Sarri ai canali ufficiali della Juventus. Sulla decisione di andare al Chelsea un anno fa: “La scelta dell’estero l'anno scorso era ponderata, e una volta fatta mi sono reso conto che era un’esperienza straordinaria. La Premier a livello di visibilità è il campionato più importante del mondo, più ricco. Livello tecnico altissimo, strutture straordinarie, e l’atmosfera bellissima che si respira negli stadi. Tifoserie che arrivano insieme allo stadio, bambini vicino alle panchine, un campionato che noi siamo costretti a rincorrere. Sperando di cominciare a migliorare e di poter tornare quello che eravamo 20 anni fa, il punto di riferimento del calcio mondiale”. L'ormai ex allenatore del Chelsea spiega come è nata la scelta della Juventus.  “All’interno di questa esperienza bellissima c’erano situazioni più personali che professionali che mi facevano pensare che fatta questa esperienza era il momento di tornare a casa. Così ho cominciato a viaggiare su questa lunghezza d’onda, e la Juve è stata la società che mi ha cercato con più determinazione. Questo mi ha colpito e mi ha fatto scegliere abbastanza velocemente di andare in questa grande società, che fino all’anno prima era la nemica storica con cui avevo combattuto in maniera anche forte, perché chiaramente non puoi pensare di sconfiggere la Juve se non tiri fuori il 110%. Ma questa determinazione dirigenziale mi ha convinto”. La Juventus di Sarri:  "Una squadra che rispetterà le caratteristiche dei giocatori più importanti, che ci fanno vincere le partite. Il tentativo sarà quello di giocare un numero di palloni superiori, pero questa è una filosofia di gioco. Vorrei che la squadra mantenesse certe caratteristiche della squadra di Allegri. A tratti durante la partita ti dava la sensazione che ci potevi giocare, potevi metterla sotto, poi all’improvviso ti dava la sensazione opposta, che stavi per perderla. Avere questo tipo di capacità nel rimanere compatti nelle difficoltà e devastare gli avversari nei 10 minuti di supremazia è una qualità troppo importante. La filosofia di gioco deve essere diversa, ma non si deve perdere il 99% di positivo che c’era nel modo di giocare della Juve di prima”. Sarri su Cristiano Ronaldo.  "E’ più facile per un grande giocatore fare diventare grande un allenatore che viceversa. Quindi, mentre a 35 anni quando cominci pensi di poter incidere in modo feroce, poi nel corso del tempo ti rendi conto che fino a un certo punto incidi e per andare oltre la qualità dei giocatori è determinante. E’ molto più importante un giocatore per me che io per il giocatore, a meno che non incocci in un giocatore giovane che posso ancora migliore e modellare”.

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