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Maldini a ruota libera: Ibrahimovic, Pioli e progetto Milan
Scaroni e Maldini (foto Lapresse)

PAOLO MALDINI E L’ARRIVO AL MILAN 

“Al momento di entrare non ero prontissimo. È stata chiamata improvvisa di Leonardo. Io ero a Miami. Mi ha chiamato e mi ha detto ‘devi essere qui tra 10 giorni, dobbiamo partire insieme, io ti voglio con me’ E stato facile di dire di sì. C’erano state altre occasioni prima (…) ma la mia scelta era legata ai colori rossoneri.” Lo ha spiegato Paolo Maldini su Dazn nella prima puntata del nuovo format "Balza e Maldini: partecipa alla call" con l'intervista di Federico Balzaretti a Paolo Maldini.

MALDINI SU PIOLI 

“Trasmette i suoi pensieri e lo fa con un vigore tale che da una persona così pacata non te lo aspetti (…) È una caratteristica che non gli riconoscevo e che è riuscito ad imporre in un club importante”

MALDINI E L’IDEA DI IBRAHIMOVIC

“Ibra era già un’idea dal gennaio precedente. Avevamo parlato con lui e con Mino Raiola. Lui però aveva dato la parola ai Galaxy che se avessero raggiunto un certo risultato sportivo ed economico sarebbe rimasto. Quindi, una volta raggiunto quel risultato, lui ha detto ‘mi dispiace, ne riparliamo’. Naturalmente aveva lasciato aperta una porta.”

“Secondo me Massara e Boban era proprio l’uomo giusto che ci serviva.”

“Questa non può essere considerata una scelta solo nostra. Una volta preso, normale che la cosa sia condivisa. Non possiamo permetterci di firmare con giocatori che non siano visti e approvati dalla proprietà. Però che fosse un rischio era sicuro. Veniva da due anni di MLS. E una cosa completamente diversa. Ma lui stesso quando gli abbiamo proposto 18 mesi di contratto ci ha detto: ‘Facciamo sei mesi perchè non sono sicuro di cosa vi posso dare’”

MALDINI: IBRAHIMOVIC, VAN BASTEN, BARESI

“Sono super campioni. Van Basten e Baresi sono i due giocatori che avevano qualcosa di più degli altri. Ibra per quello che ha fatto e per quello che sta facendo è senza dubbio a quel livello lì. Il campione spesso lo giudichiamo solo per quello che fa in campo. Ma per fare quelle cose in campo devi essere campione fuori, nella determinazione e nella volontà.”

“Ibra rompe le scatole in maniera impressionante. C’era già un gruppo competitivo, ma porsi dei traguardi al di sopra delle proprie possibilità vuol dire alzare il livello. Vuol dire credere di essere i più forti, avere l’idea di poter vincere contro qualsiasi squadra. Io credo che molto spesso questi ragazzi prima venissero frenati dalle responsabilità. Invece Ibra dice: ‘voi siete giovani, correte, fate quello che dovete fare, le responsabilità me le prendo io.” 

MALDINI E IL PROGETTO MILAN

“Il disegno cambia strada facendo. Io sono legato ad un Milan vincente e la mia figura è legata a qualcosa che non sia solamente rivolto a mettere a posto i conti. Io devo salvaguardare anche quello che la mia storia si porta dietro, quello che i tifosi si aspettano da me. In questo momento c’è un’idea comune e questo aiuta quello che è il progetto. Il Milan che non entra in Champions League da 6-7 anni è qualcosa che non si può sentire. Noi abbiamo intrapreso un percorso due anni fa che ci deve portare non solo a qualificarci in Champions League ma a essere stabili in una competizione che innegabilmente ti da degli introiti diversi, una visibilità diversa e ti permette anche di essere competitivo con le altre squadre. 

“Noi siamo partiti con un progetto che potrà un giorno, non troppo lontano, diventare auto-sostenibile, e in questo momento di grande crisi, sinceramente, questo ha ancora più valore.”

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