Marcello Lippi: "Io in Figc? Sarei felice se..."
La Federcalcio? "È un’eventualità che mi renderebbe orgoglioso. Ho dedicato la vita al calcio e se mai pensassero a me per un posto del genere non potrei che essere felice". Lippi non nasconde il suo sogno di guidare un giorno la Figc. Marcello dirigente: "Quest’anno avevo cominciato a fare quello, in Cina. In futuro mi potrebbe piacere, perché no? Anche in Italia”. Prima però vorrebbe tornare a essere commissario tecnico: "Dopo tre anni ho deciso di tornare perché ero troppo lontano. Non allenerò mai più una squadra di club. C'è solo una cosa che vorrei fare: un Europeo per nazioni, quindi se tra qualche mese arrivasse una Nazionale sarei contento, altrimenti va bene anche così", spiega a Tiki Taka. A proposito di ct, Lippi parla di Conte: "Antonio è arrivato in azzurro molto presto, spesso ci si arriva dopo una lunga carriera nei club. Non è semplice: è passato dal riportare la Juventus al vertice grazie al lavoro quotidiano al vedere la squadra ogni volta ogni 3 o 4 mesi. A 50 anni e con un carriera alle spalle questo sbalzo lo gestisci meglio".
Lippi direttore tecnico del Milan con Brocchi in panchina? Il tecnico di Viareggio glissa sulle voci. E si limita a dire: "È una squadra diretta da persone che l’hanno portata sul tetto del mondo al pari di club come il Real Madrid. Non posso essere io a dire se è il momento di cambiare allenatore o se andare avanti così: loro sapranno come comportarsi".
La crisi della Roma e la flessione di Totti: "A 38 anni la classe è ancora cristallina, ma bisogna programmare diversamente. Io però non credo che il calo della Roma sia fisico, piuttosto psicologico. Poi sicuramente l’impegno delle coppe, che non c’era l’anno scorso, incide".
Conte e la Nazionale?: