Menez attacca il Psg. Dura replica di Blanc. Il botta e risposta
La replica di Blanc - Il tecnico del Psg non ha fatto attendere la sua risposta al suo ex giocatore e attuale fantasista del Milan: "E' che Menez nell'ultima stagione qui a Parigi ha avuto problemi, non è stata una bella stagione. E parlare alla stampa è facile. Comodo".
L'attacco di Menez al Psg: li' conta essere stranieri - Jeremy Menez senza peli sulla lingua. Lasciato il Paris Saint Germain dove ormai era relegato a un ruolo di secondo piano e subito protagonista al Milan, per il 27enne attaccante francese arriva il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del suo vecchio club. "Rispetto ad alcuni, considerando il rapporto qualita'-prezzo-statistiche, non ero male - racconta a 'France Football' Menez, che era arrivato al Psg dalla Roma, nel 2011, per 8 milioni -. Lucas, invece, e' li' da due anni e ha fatto 3 gol (ma in realta' sono 6, ndr) ed e' costato 40 milioni di euro. Ed e' brasiliano. Oggi, forse, al Paris Saint Germain e' meglio essere uno straniero e prendersi cura della comunicazione".
"Io sono francese e parigino - continua -, non ho Twitter ne' Instagram per postare messaggi o belle foto, ne' faccio video sui social network, ne' ho mai detto 'Allez Paris! Vive Paris!' per farmi bello", la frecciata che Menez riserva ai numerosi ex compagni, da Lucas a Marquinhos, passando per Thiago Silva, Lavezzi e Pastore. Il neo rossonero, inoltre, non ci sta a passare per 'traditore'. "Non sono un falso. Il Paris Saint Germain e' stato il mio club, lo sognavo da quando, bambino, andavo allo stadio - racconta -. Ho voluto indossare quella maglia, vincere dei titoli e fare vibrare il Parco dei Principi e ci sono riuscito vincendo due campionati. Ne sono orgoglioso". E se poi il Psg non gli ha offerto alcun rinnovo, la colpa non e' sua: "e' qui che si vede dove la societa' ha ancora qualcosa da imparare". Ma nel mirino di Menez finisce anche Blanc. "Mi ha privato della liberta' offensiva che avevo un po' con Ancelotti e che Inzaghi mi ha dato al Milan, non mi ha fatto giocare nel mio ruolo".
In rossonero spera di ritrovare la nazionale che manca dal marzo 2013. "Ma non e' un problema, resto convinto che ci puo' essere ancora spazio e se faccio bene qui, con continuita', avro' una nuova chance", aggiunge l'attaccante rossonero, che difende anche la sua generazione, spesso giudicata fallimentare dalla critica."Nasri gioca al Manchester City e ha vinto per la seconda volta la Premier League, io sono al Milan e ho vinto due campionati al Psg, Ben Arfa e' da tutti considerato un talento in Premier League e Costil, al Rennes, e' uno dei migliori portiere della Ligue 1. Altro che morti, siamo piu' che vivi e non e' giusto definire questa generazione un fallimento. E' vero che per il talento che abbiamo, potevamo fare un po' di piu' ma non e' ancora finita, ho appena 27 anni e tanta strada davanti"