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Pensioni, APE, quota 41, ape social. RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni, APE, quota 41, ape social. RIFORMA PENSIONI NEWS


Pensioni e riforma pensioni: è stata una settimana caldissima con il confronto Governo-sindacati. In tema di Ape, ape social, ape volontaria, quota 41 e precoci vi raccontiamo i temi sul tavolo.


PENSIONI: GOVERNO-SINDACATI CONFRONTO CHIUSO, IN ARRIVO DECRETI APE


Chiuso il confronto con Cgil Cisl e Uil, il governo si appresta a varare i decreti attuativi con cui dare corpo all'Ape e all'Ape social e consentire ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima della scadenza: i provvedimenti, infatti, potrebbero arrivare a stretto giro di posta, forse fuori sacco già nel Consiglio dei ministri di domani. Obiettivo, rispettare i tempi previsti dalla legge e fare entrare in vigore i nuovi meccanismi dal 1 maggio prossimo. Ad illustrare la road map oggi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nell'incontro politico che ha concluso i tavoli tecnici con Cgil, Cisl e Uil. Ma il confronto ha lasciato comunque irrisolti due dei nodi principali relativi all'accesso al pensionamento anticipato a carico dello Stato: quello relativo alla necessità di aver maturato, a ridosso del pensionamento 6 anni di attività continuativa, richiesti ai lavoratori impegnati in attività gravose e quello che prevede l'esclusione dall'Ape social di quanti siano semplicemente cessati da un contratto a termine, senza perciò essere stati licenziati o abbiano terminato la Naspi o la mobilità da tempo. Due punti su cui i sindacati avevano chiesto precise modifiche con cui ampliare la platea di lavoratori coinvolti, ma che allo stato non sono state accolte: nessuna possibilità dunque di introdurre una franchigia di 24 mesi con cui calcolare la continuità lavorativa nè l'inclusione di lavoratori cessati naturalmente da un contratto a termine e i disoccupati di lunga durata che sono decaduti dalla Naspi da tempo.


PENSIONI: CAMUSSO, BENE SU GIOVANI MA SU APE ASPETTIAMO DECRETI


"La notizia rilevante è che abbiamo finalmente aperto un tavolo sulle PENSIONI dei giovani, le cui PENSIONI saranno penalizzate da carriere discontinue. Quanto ai decreti sull'Ape social non abbiamo visto nessun pezzo di carta e c'è un certo imbarazzo a dare una valutazione sui provvedimenti". Così il leader Cgil Susanna Camusso commenta il round di oggi con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. I due punti rimasti insoluti infatti non soddisfano la Cgil. "Escludere dall'Ape social quei lavoratori a termine ma non licenziati significa penalizzare chi ha cercato di sopravvivere e che quindi ha cercato un lavoro dopo la fine del contratto", spiega. Critiche anche per la richiesta di 6 anni di lavoro consecutivo chiesti a ridosso del pensionamento assieme ai 36 anni di contribuzione." Questi sono criteri ad escludendum", spiega calcolando come nel settore edile, considerato tra i settori dai lavori più gravosi, un criterio simile, unito a quello sui contratti a termine, consentirebbe il pensionamento anticipato a soli 400 lavoratori. "In questo modo si riduce la platea di persone che in una situazione di crisi possono accedere al pensionamento", conclude il leader Cgil.

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