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Pensioni precoci e Ape social slittano. APE E QUOTA 41 RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni precoci e Ape social slittano. APE E QUOTA 41 RIFORMA PENSIONI NEWS


Pensioni, precoci e Ape social: l'uscita anticipata slitta a fine maggio. Il Consiglio di Stato ha sollevato diversi rilievi su entrambi i Dpcm che dovranno essere modificati velocemente per essere spediti alla Corte dei Conti, ultimo passo obbligato prima della pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale e dunque della piena operatività delle misure. Le ultimissime novità sulla riforma pensioni.


PENSIONI PRECOCI E APE SOCIAL SLITTANO A FINE MAGGIO


Pensioni precoci e ape (anticipo pensionistico) social a quando? C'è chi parla di dieci giorni di slittamento, ma le ultime indiscrezioni arrivano sino a fine maggio. Un ritardo che non piacerà ai pensionati in 'lista d'attesa'.


PENSIONI, APE SOCIAL E PRECOCI: LE MODIFICHE


Pensioni nel caos, perché si dovrà intervenire sulla platea dei beneficiari e sulle tempistiche per il riconoscimento delle domande che i vari pensionati che chiedono l'anticipo pensionistico (disoccupati, invalidi o con carichi familiari particolari con almeno 30 anni di contributi) dovranno inviare all’INPS per accedere al reddito ponte che li traghetterà fino alla pensione.


Pensioni, Ape social e precoci ritardi choc APE-QUOTA 41 CAOS RIFORMA PENSIONI


"I ritardi nell'iter di approvazione dei decreti in materia di Ape sociale e lavoratori precoci sono ormai pesanti ed e' opportuno che il Governo fornisca al piu' presto alle organizzazioni sindacali dei chiarimenti sui tempi e su come intende procedere dopo il parere del Consiglio di Stato, che ha avanzato significative osservazioni in merito ai testi che gli sono stati presentati da Palazzo Chigi". Cosi', in una nota, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli. "Questa situazione - sottolinea Ghiselli - lascia ancora migliaia di lavoratori nell'incertezza rispetto alla possibilita' e ai tempi in cui poter accedere alle misure contenute nei decreti, cosi' come - conclude - rende difficoltoso il lavoro di informazione e assistenza ai lavoratori da parte del sindacato e delle strutture di servizio".


Pensioni Ape vuoto legislativo per operai agricoli


"Il parere reso dal Consiglio di Stato sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio, in merito all'accesso all'Ape Sociale per gli operai agricoli evidenzia un grave vuoto legislativo che va a danneggiare le lavoratrici e i lavoratori del settore agricolo". E' quanto dichiara Sara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil, che in una nota spiega: "E' stato importante avere ricompreso i lavoratori agricoli fra i beneficiari dell'Ape Sociale, che permette un'uscita anticipata dal lavoro. Ora con preoccupazione recepiamo il parere del CdS, infatti, questa assenza di copertura legislativa farebbe si' che il beneficio non possa essere applicato agli operai agricoli". Va ricordato, aggiunge Palazzoli, "che gli operai agricoli a tempo indeterminato non hanno diritto ne' alla disoccupazione ne' alla Naspi, venendo cosi' meno i requisiti richiesti dalla Legge di Stabilita' per avere diritto all'uscita anticipata". "In questo modo - continua - ci troviamo di fronte all'ennesima beffa per i lavoratori agricoli rispetto ad un sistema pensionistico che penalizza il lavoro stagionale e discontinuo. Chiediamo al Governo di intervenire per coprire questo vuoto legislativo in tempi rapidi visto che l'Ape Sociale e' stata introdotta in via sperimentale dal primo maggio 2017 al 31 dicembre 2018".


Pensioni: Boeri, salvaguardie sono costate un punto Pil


Le otto salvaguardie degli esodati che hanno seguito la riforma Fornero delle Pensioni del 2011 sono costate un punto di PIl (circa 17 miliardi, ndr) erodendo il 15% dei risparmi della riforma previdenziale. Lo afferma il presidente dell'Inps, Tito Boeri nella lettera inviata al presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano stigmatizzando il continuo allargamento della platea delle persone da salvaguardare che ha reso la nozione di esodato "alquanto nebulosa". L'esempio delle salvaguardie mostra - avverte - che in presenza di leggi scritte male in partenza e poi continuamente riviste con ulteriore produzione normativa e' impossibile per le amministrazioni procedere in modo rapido all'attuazione delle leggi senza prendere decisioni che possono apparire in qualche modo arbitrarie".


Pensioni: Polverini a Governo, ridimensionare ruolo Boeri


"Il Presidente Inps, Tito Boeri, e' arrivato al limite. Non e' piu' accettabile la mancanza di rispetto che dimostra nei confronti dei vari Organi costituzionali. Chiedo al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e ai Presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Boldrini e Grasso, di pensare seriamente al suo ruolo. Urge un ridimensionamento, in quanto l'incarico di Boeri e' prettamente tecnico e solo marginalmente politico". Cosi' la vicepresidente della commissione Lavoro, Renata Polverini, si rivolge ad alcune tra le piu' alte cariche dello Stato per richiedere un richiamo nei confronti del Presidente Inps, Tito Boeri, alla luce delle sue ultime dichiarazioni.

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