Conte vs Capello: Moggi scende in campo a difesa dello zar Fabio
"Con me quelle dichiarazioni non le avrebbe neppure fatte. Mi avrebbe chiesto il permesso...". Luciano Moggi bachetta Antonio Conte e scende in campo al fianco di Fabio Capello. E della Juventus che ha guidato sino al 2006: "Gioca in uno stadio dove c'è scritto che la Juventus ha 31 scudetti. Allora dovrebbe dire 'Non gioco qui", aggiunge l'ex direttore generale bianconero nel corso di un'intervista a Panorama. "Si vede che era nervoso, ma sicuramente qualcuno ci ha marciato sopra altrimenti non si può spiegare. Dicono che ce l'abbia con Capello perché lo fece smettere di giocare? Nessun legame e comunque ogni allenatore ha il dovere e il diritto di decidere chi gioca e chi no. Conte era alla fine della carriera e lo escludo: sarebbero polemiche da bambini. Credo che qualcuno abbia caricato Conte e montato una polemica che non vedo e che mi sembra assurda. Lo ripeto, quelle di Capello erano parole d'elogio".
Secondo Moggi tutto è nato da un grande malinteso: "L'idea che è una polemica che mi sembra assurda. Se Capello ha detto che la serie A oggi non è abbastanza allenante e la Juventus in estate ha aggiunto Tevez e Llorente mentre gli altri hanno venduto i pezzi migliori, mi sembra che abbia fatto un elogio a Conte e alla società e non una critica. Non capisco tutto questo casino". Ad ogni modo nel paragone tra la Juve di Capello e quella di Conte vince la prima: "La Juve di Capello ha dato risultati importanti. Se l'Italia ha vinto il Mondiale nel 2006 il merito è della Juve di allora. C'è un abisso tra quella e questa squadra".