Djokovic, numero uno del mondo dopo Parigi? Forse, ma Nadal...
Di Giordano Brega
Djokovic vede il sorpasso di Nadal a portata di mano. Dal punto di vista tecnico Nole in questo momento è il numero uno virtuale del mondo: ha espropriato Rafa dalla terra di Roma (con autorevolezza simile a quella vista nel 2011, l'anno dei record) ed è forte di quattro finali consecutive vinte contro il mancino di Manacor: Pechino, poi le finali Atp di Londra e quindi Miami quest'anno. Di più: Nadal era reduce da 6 set a 0 persi e l'unica parziale consolazione è che questa volta ne ha strappato uno (il primo) al rivale di Belgrado (uscito un po' lento dai box). Per tutte queste ragioni Nole arriva oggettivamente da favorito a Parigi, pronto all'assalto dell'unico Slam mai vinto e deciso a vendicare quanto accadde nel 2013.
L'incubo di Parigi 2013 per Nole - Per chi se lo fosse perso o non ricordasse, si parla della semifinale che lo vide sconfitto in 5 set contro lo spagnolo. Una maratona chiusa con un 9/7 per Nadal e che girò in modo clamoroso e sportivamente drammatico quando Djoker sul 4-3, 40-40 e servizio sprecò con un'invasione il punto che probabilmente avrebbe potuto proiettarlo a un passo dal match. Finì poi quel game con il break di Rafa e quel giorno non si decise solo la partita, ma il torneo e forse tutta la stagione (poi chiusa da Nadal con il numero 1 mondiale e la vittoria pure dell'Open Usa sempre con Djokovic).
Il ranking Atp e le opzioni di sorpasso - Questa è storia. Il presente racconta di una classifica in bilico. Nadal arriva al Roland Garros (vinto 8 volte, perse solo nel 2009 agli ottavi contro Robin Soderling, ma arrivò a quel match malconcio fisicamente) con 650 punti di vantaggio e deve difendere i 2000 dello scorso anno. Djokovic invece ha una difesa più mite: 720. Se Nole strapperò lo Slam sul rosso al mallorchino sarà sicuramente numero 1 al mondo il 9 giugno
Rafa padrone del suo destino - Se invece Nadal riuscisse a vincere in finale contro Djokovic potrebbe tenere la sua prima posizione per 170 punti. Pochi, ma con un po' di respiro, visto che poi avrà Wimbledon dove l'anno scorso uscì clamorosamente al primo turno per mano del belga Steve Darcis, mentre Novak arrivò in finale dove subì la sconfitta da Murray.
Le sensazioni - Questo ovviamente dando per scontato che i magnifici due arrivino al passo decisivo del Roland Garros. Entrambi hanno mostrato nella stagione dei Master 1000 sulla terra battuta di non essere sempre al top. Il campione serbo però esce da Roma forte di una vittoria che gli dà antiche sensazioni (malgrado i problemi all'avambraccio), lo spagnolo invece desta dubbi come non mai nella sua storia di Mostro del Rosso. I quarti di Montecarlo e Barcellona (Master 500), la vittoria di Madrid anche grazie ai problemi fisici di Nishikori e le fatiche romane (non dimentichiamo tre vittorie al terzo e la dura sconfitta in finale) non possono che minare qualche certezza in lui. Vero però che proprio contro Djokovic, pur mostrandosi un po' lontano dai livelli migliori, ha avuto una grande reazione nel terzo set (quando è tornato 3-3 recuperando il break) prima della sconfitta. Segno che l'animo è quello del gladiatore di sempre e che se da qua a Parigi dovesse recuperare la migliore condizione fisica...