Derrick Rose più forte della sfortuna. "Voglio tornare per i Mondiali"
"Tornare per fine stagione? Ad essere onesti è un'ipotesi che non ho ancora avuto tempo di considerare. Mi preoccupo solo del prossimo passo nella riabilitazione, cioè di correre". Parole pronunciate da Derrick Rose. Mentre l'Nba festeggia l'All Star Game, il 25enne fuoriclasse dei Bull si lecca le ferite. Il suo 2013/2014, l'anno in cui avrebbe dovuto riprendersi ciò che aveva perso con il primo calvario al legamento crociato (prima partita dei playoff 2012: fuori un anno), come noto è finito dopo 10 partite. Altro crack alle ginocchia (lesione al menisco mediale) e tanti saluti.
Una mazzata che avrebbe buttato già chiunque. Non lui. Che lavora per tornare a essere quello di un tempo, l'uomo capace di portare Chicago in vetta alla regular season con le carte in regola per giocarsi il titolo. Con lui in campo. Perchè senza tutto è cambiato. "Al momento non riesco a farlo se non su un tapis rullant. Sto lavorando 6 giorni a settimana per riuscirci. Mentalmente mi sento bene. Affronto un giorno alla volta e cerco di rimanere positivo. Il ginocchio sto bene, il processo di riabilitazione è più semplice rispetto all'infortunio del 2012", assicura. "Riesco a camminare, mi sembra tutto normale ma so che non lo è. E per questo non posso pensare a tornare".
Un obiettivo in testa ce l'avrebbe: il Mondiale a settembre con la nazionale americana. "Se la gamba starà bene giocherò di sicuro. Voglio giocare per quella squadra: quando l'ho fatto nell'anno in cui ho vinto l'mvp mi ha aiutato molto".