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Scommesse, Zaniolo e Tonali: “Era solo poker e blackjack”
Nicolò Zaniolo - Sandro Tonali (foto Lapresse)

Scommesse, Zaniolo e Tonali: “Era solo poker e blackjack”

“Era solo poker e blackjack”. Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali non sono stati interrogati dalla polizia che li ha raggiunti a Coverciano, violando il ritiro della Nazionale e sconvolgendo la preparazione delle prossime partite dell’Italia. A torchiarli ci hanno pensato, subito dopo, genitori, familiari, procuratori sportivi. Per capire fino a dove avessero sbagliato e iniziare a preparare una linea difensiva. Lo riporta l'edizione online di Repubblica.

"Giocavamo delle partite a poker e blackjack, mai sul calcio", ha detto quasi in lacrime Zaniolo alla famiglia e all'agente secondo quanto scrive Repubblica. "Idem Tonali: entrambi conoscono Nicolò Fagioli, ma non hanno raccontato di aver scambiato con lui puntate sulla serie A o su altre squadre. Anzi, lo negano"

Calcio: per i tre calciatori ipotesi reato esercizio abusivo di gioco o scommesse

Sarebbe esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa l’ipotesi di reato contestata ai tre giocatori, Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo finiti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta sulle scommesse condotta dalla procura di Torino.

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