Seedorf si prende del 'matto' da Galliani. Donadoni balza in pole
Mancava solo l'ultimo labiale di Galliani catturato da Sky in tribuna a Bergamo ("Perché non fa giocare Taarabt?" gli chiedono e lui "Perché è matto"). La goccia che fa traboccare un vaso già colmo da settimane (malgrado poi lo stesso ad abbia spiegato: "Era un espressione gergale, non c'era nulla di accusatorio"): il destino di Clarence Seedorf è ormai segnato e dopo l'ultima di campionato con il Sassuolo arriverà il momento delle decisioni ufficiali. Giusto mandare via un allenatore che ha riportato la squadra a un passo dall'Europa League dopo averla ereditata quasi in zona retrocessione? L'esonero di Clarence - è evidente - va al di là del risultati ottenuti sul campo.
Una decisione che può anche essere considerata lecita, ma che peserà non poco sulle casse rossonere: in una situazione economica non facile, il Milan si trova a dover liquidare un tecnico forte di altri due anni di contratto con 3 milioni netti a stagione. Al loro sono 12. Tanti soldi che sarebbero stati utili per i riscatti di Taarabt e Rami (valutati 7 a testa da Qpr e Valencia). In più Berlusconi dovrà scegliere un nuovo allenatore per la prossima stagione. Il nome? In leggero calo le quotazioni di Pippo Inzaghi, mentre crescono quelle di Roberto Donadoni. L'ex centrocampista del Milan che vinceva tutto non è mai stato un pallino del patron per il suo carattere poco 'mediatico'. Ma lo sta convincendo per il modo in cui ha portato in alto il Parma, dando pure al club ducale un bel gioco. Ha l'esperienza giusta (dote mancante a Pippo che non si vorrebbe bruciare) e sarebbe un nome gradito al gruppo. Il nodo sarà quello di convincere patron Ghirardi a liberarlo dal club emiliano. E lì bisognerà andare a contrattare mettendo sul piatto qualche soldo o giocatore...