Indifferibile il licenziamento di Seedorf. Tassotti, o Allegri, fino al termine. Poi Donadoni per rifondare il Milan, con Cav. o senza
Indifferibile il licenziamento di Clarence Seedorf: 7 sconfitte, 2 poker subiti in 4 giorni, Milan fuori dalla Champion's e dalla Coppa Italia. E, in campionato, ha la metà dei punti della Juventus, 12 di meno dell'Inter. L'inesperto tecnico olandesone non può addossare tutte le colpe ad Allegri: una gestione non esaltante, quella del livornese, ma con Max in panchina la squadra era in corsa in Europa e in Coppa Italia. Ed era crollata solo con il Sassuolo. Ritorni Allegri, o squadra a Mauro Tassotti sino a giugno.
Non è un caso che il "de profundis" per l'attuale Milan, con giocatori mediocri, stanchi, bizzosi, come Balotelli, demotivati, lo abbia intonato Roberto Donadoni, uno dei titolarissimi dello squadrone stellare della prima fase di Berlusconi, con Arrigo Sacchi in panchina. E ha lavorato benissimo con Cassano, pimpante, e compagni.
L'ex Ct azzurro, se si libera dal contrattone con il Parma, potrebbe essere l'allenatore adatto alla rifondazione rossonera : bravo, stimato dalla proprietà, amato dai tifosi.
Sempre che il Cavaliere abbia la volontà di restare, pur delegando i poteri operativi alla figlia, donna Barbara, al timone di via Turati. Per Galliani, è l'ora della meritata pensione. Troppi errori nelle cessioni ( un nome per tutti : Andrea Pirlo ) e negli acquisti.
Berlusconi decida presto.
Altre umiliazioni sarebbero intollerabili non solo per i depressi e mortificati fans, ma anche per un team di grandi tradizioni e di illustre blasone.
Pietro Mancini