Siena-basket, Minucci agli arresti domiciliari: frode fiscale di 30 milioni
Bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali riguardanti i bilanci societari dal 2009 al 2013 e reati prettamente tributari collegati. Sono queste, secondo quanto fa sapere in una nota la Guardia di Finanza di Siena, le ipotesi investigative in base alle quali oggi la Compagnia del Comando Provinciale ha dato esecuzione a 7 provvedimenti di perquisizione domiciliare, uno riguardante anche l'ex presidente della Mens sana basket Ferdinando Minucci. L'operazione è aperta da tempo e si chiama "Time Out". Il presidente della Lega ed ex numero uno della Mens Sana sarebbe l'ideatore di un'associazione a delinquere che ha alterato bilanci e manipolato dichiarazioni di redditi del club toscano. Il provvedimento riguarda anche altre tre persone: si tratta di Stefano Sammarini (titolare della Brand Management di Rimini che nel marzo del 2012 rilevò il marchio della Mens Sana Basket), Nicola Lombardini e la segretaria della squadra biancoverde, la senese, Olga Finetti. I quattro, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all'evasione e alla frode fiscale per una trentina di milioni.
Dalle indagini, durate oltre due anni e condotte dai finanziari della compagnia di Siena, sarebbero emerse una serie di alterazioni contabili e di bilancio, fatture false e manipolazioni delle dichiarazioni dei redditi della Mens Sana Basket negli anni che vanno dal 2006 al 2012. I reati sarebbero stati commessi dal gruppo posto oggi ai domiciliari che aveva, secondo l'accusa, proprio in Minucci il suo ideatore e regista. La settimana scorsa la procura di Siena ha depositato al giudice del tribunale fallimentare un'istanza di fallimento riguardante la societa' senese per bancarotta fraudolenta. La Guardia di finanza di Siena hanno eseguito quattro misure cautelari (arresti domiciliari) a carico del neo presidente della Lega Basket Ferdinando Minucci, gia' presidente della Mens Sana Basket, della sua principale collaboratrice gia' segretario generale della societa' sportiva, Olga Finetti, e dei soci di due societa' di promozione e pubblicita'. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata all'evasione ed alla frode fiscale da 30 milioni.