Juventus, chi è Traoré? Colpo sponsorizzato da Petrescu

Di Andrea Losapio*
Dalle strade di Abidjan a quelle di Torino, passando per il Daghestan e Krasnodar. Lacina Traoré, centravanti di due metri e tre centimetri di proprietà dell'Anzhi Makhackhala, appare vicinissimo alla Juventus. A dirlo è stato Dan Petrescu, vecchia conoscenza del calcio italiano e attuale tecnico della Dinamo Mosca, nella Russian Premier League. La storia è semplice e potrebbe anche rivelarsi vera: l'Anzhi di Kerimov ha deciso di ridimensionarsi, passando da 150 milioni di euro spesi all'anno fino ai più normali 50 milioni, vendendo Denisov, Eto'o, Willian e compagnia cantante. L'unico grande giocatore rimasto in Daghestan è proprio l'ivoriano, che ora ha chiesto la cessione al proprio club.
Facendo due calcoli su plusvalenze e ammortamenti, per evitare di generare una minusvalenza l'Anzhi - a un anno e mezzo dal suo arrivo per 18 milioni di euro, con un contratto di 4 anni - dovrebbe ricevere poco più di dieci milioni. Cifra abbordabile che potrebbe essere ulteriormente limata agendo sulla volontà del centravanti africano, che attualmente percepisce circa 1,5 milioni di euro a stagione. Il basso ingaggio è ovviamente un ostacolo, ma non insormontabile. Ulteriori report vogliono che la cifra giusta per liberarlo sia intorno ai quindici milioni di euro, ma da qui a gennaio le cose potrebbero cambiare rapidamente.
La sua è una storia molto simile a quella di altri grandi calciatori provenienti dal continente nero. Si è diplomato alla Jean-Marc Guillous ASEC Mimosas academy, conosciuta per avere prodotto altri prospetti di prima grandezza come Emmanuel Ebou, Kolo e Yaya Tourè, Didier Zokora. E pensare che è stato il presidente del Cluj, Iulio Muresan, a notarlo tra le strade di Abidjan, quando era ancora diciassettenne. Nel 2007 aveva già esordito nello Stade d'Abidjan, ed era impossibile da non notare, sia per la stazza fisica che per il controllo di pallone: meglio ancora, la Costa d'Avorio pare avere risolto i problemi di anagrafe, dunque l'età non è sindacabile come in altre nazioni.
Al Cluj, però, si trasferisce a parametro zero perché senza contratto. Ma non è semplice da gestire in Romania, e qualche piccolo rimbrotto da parte degli ex allenatori Toni e (del nostro) Andrea Mandorlini lo hanno fatto migliorare. In particolare il tecnico dell'Hellas Verona stravedeva per lui.
Ultimo di diciotto fratelli - concepiti da quattro donne, il padre è musulmano - Lacina è arrivato fino a essere un milionario a Makhackhala, che spedisce i propri soldi nelle polverose strade di Abidjan, da dove è arrivato. Magari, da gennaio, direttamente da Torino e dalla nostra Serie A.
*caporedattore di tuttomercatoweb