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Vescovo Massimo Camisasca: "Silvio mi chiedeva: i giocatori vanno a messa?"

Morte Berlusconi/ Parla il vescovo Massimo Camisasca, che Silvio scelse come cappellano del Milan di Sacchi
Vi vedevate spesso?
"Ci fu una tre giorni di ritiro a Milanello: Berlusconi volle tutto lo staff, io mi misi in ultima fila pensando di non intervenire, ma alla fine, dopo gli interventi di tutti, mi fa: «Don Camisasca venga qua e ci dica qualcosa»".
E lei?
"Dopo tanti anni non ricordo che cosa dissi, ma fu un segno di accoglienza e di rispetto della bella realtà che vivevo. Sembrava un papà che si interessa di tutti: arrivava con l’elicottero quando il Milan giocava in casa, spesso era col figlio Piersilvio che era un bambino e si interessava di tutti: di come era rasato il prato, dei fiori, dell’alimentazione, degli orari, parlava con Sacchi privatamente e con i giocatori che Sacchi gli segnalava. E poi si fermava con ognuno di noi dello staff".
È vero che imponeva la sua visione?
"Era un trascinatore, sapeva mettere le persone a loro agio, era ottimista e sorridente. Certo, metteva il naso dappertutto e questo a qualcuno poteva creare qualche problema, ma il suo ottimismo e la sua simpatia superavano tutte le incomprensioni".
Parlaste mai di questioni spirituali?
"Solo una volta mi chiese una cosa".
E che cosa vi diceste?
Segreto confessionale..." (ride)
Al di là dell’esperienza del Milan dove lo ha potuto conoscere da vicino, che giudizio dà dell’uomo politico?
"Anzitutto ha avuto il merito di coagulare centinaia di artisti, penso al contributo che ha dato alla rinascita del Teatro Manzoni di Milano, ha creato giornali, ha affidato alla figlia la Mondadori, ha influito sul Paese e ha cercato un incontro tra il mondo liberale e cattolico. Purtroppo, questo incontro è durato poco. D’altro lato però, hanno pesato certe storture della tv commerciale".
Con i cattolici il rapporto non è sempre stato facile…
"Ma gli riconosco di aver provato, più sfruttando il suo sentimento paterno che i suoi convincimenti politici, a salvare la vita di Eluana Englaro. Penso che di questo gli si debba riconoscere un merito importante".
Adesso dove sarà?
"Io penso che sia tra le braccia di Dio. E oggi ho celebrato la Messa per lui".