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Su rom, zingari e migranti l’Italia è un paese alla rovescia

Daniele Rosa

Bollato come fascista un Governo che vuole il rispetto delle leggi

'800 euro al mese di contributo per due anni per affittare una casa sul mercato libero e come alternativa 3000 euro se si decide di lasciare il paese’ sono le offerte che il Comune di Roma ha fatto alla Comunità Rom che stanziava in un’area di totale degrado chiamata Camping River.

 

Nessuna risposta concreta all’offerta ed allora, per motivi sanitari e nonostante un’inusuale interesse europeo per richiedere di bloccare qualsiasi tipo di sgombero, la polizia locale ha portato avanti il processo di ripristino dell’area. 

Uno sgombero ‘in guanti bianchi’ e tutto filmato affinché nessuno tra i residenti potesse gridare alla violenza da parte della polizia. 

Sgombero Camping River. Italia un paese alla rovescia.

Ma in tutto questo una domanda sorge spontanea : a qualche italiano in estrema povertà è mai stata fatta una simile offerta? Si è mai visto un italiano disagiato , arrivare a gestire il proprio trasloco in Porsche Cayenne, come invece si è potuto osservare nel mondo rom di Camping River?

 

Ma quale è il motivo oggettivo per cui, nel nostro paese, tutte le azioni che passano sotto la ricerca dell’ordine, della legalità, della sicurezza vengono immediatamente bollate come azioni razziste se non pure fasciste?

 

Nessuno di buon cuore grida allo scandalo quando vengono dati quasi 38 euro ad un locatario ( che a volte si ma anche a volte no non li  usa tutti per lo scopo per gli vengono dati) di immigrati ventenni o trentenni che passano tutta la giornata bivaccando, chiedendo l’elemosina o magari delinquendo. Su questo non una parola.

E lo stesso silenzio si avverte se più o meno la stessa cifra viene data alle case di cura dalle Regioni per mantenere 24 ore su 24 un cittadino italiano totalmente non autosufficiente. 

Misteri del perbenismo e della solidarietà unidirezionale.

Sgombero Camping River. Un Governo bollato come fascista perchè fa rispettare la legge

Questo, in qualche caso, pare essere un paese alla rovescia. Sui migranti si è e si parla già troppo. Un Governo serio vuole gestire in modo serio e partecipato a livello europeo il problema, ma questo da qualcuno è visto come 'modus operandi' razzista. Misteri della mente umana.

 

Invece a proposito del problema nomadi tutti sanno perfettamente che i rom, zingari, nomadi o come sia più corretto chiamarli, il più delle volte non vivono nella legalità ma in un’area grigia che si muove tra lavori occasionali ma pure tra furti, elemosina richiesta dai minori e imbrogli di vario genere. Senza accusare nessuno ma, purtroppo, un insieme di azioni hanno creato questa fama.

 

Certo non tutti, alcuni tentano pure una difficile integrazione, ma molti vivono con guadagni che non provengono da attività regolari.

Gli italiani hanno da tempo messo da parte la legge sulla privacy e sono controllati dalla testa ai piedi. Se si vuole censire questi gruppi subito i soliti noti sollevano lo spettro delle leggi razziali e dei campi di sterminio.

Sgombero Camping River. I romani non sono razzisti.

A Roma nella fattispecie basta parlare con i romani che vivono nelle vicinanze di uno dei tanti campi rom per capire il sentimento della gente nei confronti di questi insediamenti. 

I romani non sono certo razzisti e nemmeno fascisti, sono soltanto gente che si sente presa in giro da uno Stato che, fino ad ora, li ha praticamente fatti sentire indifesi di fronte ad un qualcosa che è molto vicino ad una minaccia della propria sicurezza. 

Senza contare che non si può’ chiudere gli occhi di fronte ad una realtà di minori che magari non vanno a scuola per mendicare alla Stazione Termini.

 

Ed allora perché attaccare il Governo come fascista se, per una delle prime volte, cerca di prendere le difese del cittadino italiano?

Il buonismo a tutti i costi non serve a nessuno, né ai rom (quelli che davvero vogliono integrarsi,) e nemmeno ai cittadini italiani a cui lo Stato chiede, e a loro si in maniera decisa, il rispetto puntuale delle leggi vigenti.