Musei ed eventi, l'Italia non copia NY. Reportage dal Metropolitan
"Tra pochi giorni presenterò al premier Enrico Letta il piano strategico per il turismo e le misure per il decreto Valore turismo". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del turismo, Massimo Bray, nel corso della presentazione alla stampa delle proposte elaborate da una commissione ad hoc per la riforma del suo dicastero. "Il ministero - ha sottolineato Bray riferendosi alla riforma in arrivo - dovra' dare delle linee di indirizzo per quanto riguarda il turismo, rilanciare l'agenzia del turismo e coordinare i rapporti con le regioni". "Il turismo - ha concluso il ministro - e' un settore al quale dedico moltissima attenzione, anche in vista dell'Expo 2015".
Intanto è dibattito sull'opportunità o meno di avere musei sponsorizzati da privati. Il ministro Bray ha escluso il varo di nuovi codici, per esempio, sull’affitto a privati di parti di musei o di luoghi culturali per organizzare ricevimenti a pagamento. Un'ipotesi che in Italia suscita forti polemiche, come quelle della scorsa estate a proposito di Ponte Vecchio a Firenze, affittato dal sindaco Renzi alla Ferrari di Montezemolo per una cena. Ne era seguito tanto di flashmob al grido ‘Firenze non si vende’. E in questi giorni Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, è tornato sul tema: "Mi batterò perché le manifestazioni ‘laterali’, che spesso non hanno nulla a che fare con l'attività degli Uffizi, avvengano in spazi che non hanno direttamente a che fare con il museo stesso, quindi terrazza, antiterrazza e sala delle poste reali che sarà in futuro, se sarò ascoltato, un ristorante di qualità accessibile anche dall'esterno”. A Firenze è stato anche diramato un ‘tariffario’ predisposto dalla Soprintendenza per l'affitto, a fini privati, di celebri spazi culturali di Firenze, come la Galleria dell'Accademia, Palazzo Pitti, e appunto, gli Uffizi. E anche in questo caso le polemiche non sono mancate, come riporta FirenzeToday.
Quella di affittare i muesi per eventi privati è un'abitudine invece diffusa all'estero, come testimonia il recente reportage di Affaritaliani.it dal Metropolitan Museum di New York:

Per quanto riguarda l'Italia, secondo Bray ci sarà un Comitato che affronterà il tema in termini generali: troppo diverse tra loro le realtà locali per un solo strumento operativo. Le direzioni regionali dei Beni culturali avrebbero compiti di raccordo con gli enti territoriali anche in materia di turismo, come riporta il Corriere della Sera. Soprintendenze, musei, archivi e biblioteche avrebbero maggiore autonomia gestionale e organizzativa anche in materia di orari di apertura e di prezzi dei biglietti. Per Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia e membro della commissione, questa autonomia dovrebbe "consentire di svolgere le funzioni di tutela ma anche il ruolo di centri vivi di ricerca e conoscenza capaci, in particolare, di contrattare interventi di privati come supporti e interlocutori, certo non sostituti delle responsabilità pubbliche che non possono essere abdicate". Sul rapporto pubblico-privato la commissione suggerisce di chiarire la disciplina degli appalti dei lavori ("ora oscura e frammentata"), di dare più spazio a forme di project financing per la ristrutturazione e innovazione di musei, di assicurare maggiore snellezza alle procedure per le sponsorizzazioni.
