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Milano
"La Lista Sala non cambia nome". Dem e Civici divisi sul Nord-Ovest
Beppe Sala

di Fabio Massa

"Non mi sembra ci siano le condizioni per cambiare il nome alla lista Sala". Parola (ad Affaritaliani.it Milano) di Enrico Marcora, consigliere comunale di Palazzo Marino". "Ad oggi non è previsto il cambiamento del nome". Dichiarazione, ad Affari, di Elisabetta Strada, consigliera regionale e comunale. Tuttavia, che la lista che porta il nome del primo cittadino sia al centro da anni di furibonde discussioni sul fatto di mantenere o no la denominazione elettorale, è assolutamente vero. Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Andrea Senesi, ha riproposto il tema. Ma ora Marcora e Strada frenano. Ufficialmente, le bocche rimangono cucite.

A parlare sono stati invece i rappresentanti nei vari municipi, ieri sera, che avrebbero espresso il convincimento di rimanere agganciati a Beppe Sala, che - secondo altri - avrebbe invece dato il via libera a Franco D'Alfonso (un altro degli esponenti della lista in Comune) a procedere verso la rimozione del cognome. Insomma, è caos. Qualche impostazione politica, nella confusione, tuttavia si vede eccome. Per esempio l'idea di unire il Nord-Ovest contro il governo giallo-verde.

A partire dalla Tav. In consiglio regionale lombardo e piemontese sono state depositate mozioni e ordini del giorno. Ci si mobilita, insomma. A partire dall'incontro di Verbania, che ha visto intervenire anche Giuliano Pisapia. Il quale però tuttavia ha solo detto di non fare l'ennesimo partitino con aspirazioni sotto il 4 per cento, visto che lo sbarramento per le Europee è invalicabile. Ma Pisapia ha partecipato più per l'amicizia che lo lega a Franco D'Alfonso che altro. Quindi, non sarà padre nobile di nessuna iniziativa, onorando quanto aveva dichiarato dopo il fallimento del tentativo di unificazione della sinistra, un anno fa.

In tutto questo, sul presidio delle posizioni del Nord-Ovest, c'è ovviamente anche il Pd. Pare che nei prossimi giorni verrà organizzata una grande manifestazione dei "progressisti" a partire dalla Tav contro il popolo del No (rappresentato nel Movimento 5 Stelle). Il terreno di battaglia insomma è chiaro, e pure la piattaforma programmatica. Ma per adesso civici e Dem vanno divisi. Chissà se colpiranno uniti o se rimarranno divisi.

fabio.massa@affaritaliani.it

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