Finanza
La settimana di Wall Street finisce in territorio positivo
La settimana di Wall Street chiude nel migliore dei modi grazie a guadani superiori al 2%. Il rapporto sulla disoccupazione non fa che sottolineare il buon momento dell'economia Statunitense, ciò quasi sicuramente porterà al tanto atteso rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione del 15 e 16 dicembre prossimi. E infatti stando ai future sui Fed Funds, le probabilita' di una stretta sono arrivate al 79%. Erano al 38% prima della riunione della Fed dello scorso ottobre. I listini hanno allungato poi il passo con le parole di Mario Draghi: da New York, il governatore della Bce ha spiegato che non ci sono limiti alle misure di stimolo che possono essere lanciate, se necessario.
Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 369,96 punti, il 2,1%, a quota 17.847,63, l'incremento maggiore dallo scorso 8 settembre. Tutte le 30 blue chip hanno chiuso in positivo con Apple in testa (+3,3% a 119,03 dollari). In settimana il Dow ha aggiunto lo 0,3% ma il bilancio da inizio anno si ferma a un risicato +0,1%. L'S&P 500 e' salito di 42,07 punti, il 2,1%, a quota 2.091,69 con il settore energetico in calo dello 0,5% (da inizio anno segna un -19%). L'ottava e' finita invariata per l'indice benchmark. Il Nasdaq Composite ha aggiunto 104,74 punti, il 2,1%, a quota 5.142,27 mettendo a segno un +0,3% da lunedi'. Il petrolio a gennaio ha ceduto il 2,7% a 39,97 dollari al barile nel giorno in cui l'Opec ha lasciato invariata la produzione con i Paesi membri che continuano a estrarre greggio a livelli quasi record nonostante un mercato caratterizzato da scorte in eccesso. L'impressione e' che il cartello voglia ledere i produttori Usa di shale e impaurirli a tal punto da scoraggiarli a rinnovare nuovi progetti.
