FONDI E PROGETTI SU RISPARMIO, AMBIENTE, EU-AFRICA, ALLEANZA PER SOSTANZE CHIMICHE CRITICHE - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

Ultimo aggiornamento: 20:28

FONDI E PROGETTI SU RISPARMIO, AMBIENTE, EU-AFRICA, ALLEANZA PER SOSTANZE CHIMICHE CRITICHE

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

di Cinzia Boschiero

Domanda: La Commissione  europea promuove l'Unione del risparmio e degli investimenti con misure volte a mobilitare gli assicuratori e il capitale delle banche per il futuro dell'Europa? Milena Faratta
Risposta:
sì. La Commissione europea ha adottato due misure a sostegno del ruolo essenziale svolto dagli investitori istituzionali, come banche e assicuratori, nel finanziamento dell'economia dell'Unione Europea.
Tali misure rispettano la tabella di marcia stabilita nella strategia per l'Unione del risparmio e degli investimenti e contribuiscono ai più ampi obiettivi dell'Unione Europea di sostenere gli investimenti privati, migliorare l'integrazione dei mercati dei capitali e rafforzare la competitività a lungo termine, a vantaggio delle imprese e delle famiglie. Esse mirano a stimolare gli investimenti in strumenti di capitale da parte di banche e assicuratori, anche quando tali investimenti sono effettuati insieme a enti pubblici, quali la Banca europea per gli investimenti o le banche di promozione nazionali.


Domanda: ci sono piattaforme on line europea per la ricerca? Barbara Ignazi
Risposta:
sì. Nuove misure europee hanno sbloccato l'accesso ai dati delle principali piattaforme online a sostegno della ricerca. Sono entrate in vigore da poco le nuove norme previste dal regolamento europeo sui servizi digitali  che consentiranno ai ricercatori di beneficiare di un accesso senza precedenti ai dati delle piattaforme online di dimensioni molto grandi per studiare l'impatto sociale derivante dai sistemi delle piattaforme. Tale accesso è ora possibile dopo l'entrata in vigore dell'atto delegato sull'accesso ai dati. Le misure consentiranno ai ricercatori qualificati di chiedere l'accesso a dati precedentemente non disponibili provenienti da piattaforme online e motori di ricerca di dimensioni molto grandi. I dati delle piattaforme sono un elemento chiave per comprendere i possibili rischi sistemici derivanti, ad esempio, dai sistemi di raccomandazione. Essi contribuiranno inoltre ad affrontare rischi quali la diffusione di contenuti illegali e truffe finanziarie e a garantire, di conseguenza, un'esperienza online più sicura per gli utenti e soprattutto per i minori.  Pur creando opportunità di nuovi studi, tali misure comprendono anche misure di salvaguardia per tutelare gli interessi delle imprese. Per avere accesso ai dati delle piattaforme, i ricercatori dovranno essere sottoposti a una rigorosa valutazione effettuata dai coordinatori dei servizi digitali, le autorità nazionali responsabili dell'attuazione del regolamento sui servizi digitali. Se i ricercatori soddisfano tutti i criteri prescritti dalla legge e se i progetti di ricerca sono pertinenti per lo studio dei rischi sistemici, compresa la diffusione di contenuti illegali o gli effetti negativi sulla salute mentale, le piattaforme sono giuridicamente tenute, ai sensi del regolamento, a soddisfare le loro richieste di dati. I coordinatori dei servizi digitali stanno già lavorando insieme per garantire che le domande di accesso ai dati siano valutate in modo uniforme in tutti gli Stati membri e a tempo debito. Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha dichiarato: "La creazione di un ambiente online più sicuro inizia con l’analisi dei rischi. Con le norme del regolamento sui servizi digitali, i ricercatori indipendenti potranno ora studiare nuovi dati provenienti dalle piattaforme online. Comprendere i potenziali rischi che le piattaforme online possono comportare per i loro utenti è un altro passo avanti per garantire la responsabilità delle piattaforme". 


Domanda: per le sfide climatiche non si cerca di coinvolgere gli Stati africani? Ludovico Brenta
Risposta
: certo e di recente si è svolto un workshop  intitolato “Science-based Solutions for Climate Action in Africa”, organizzato da UNESCO-TWAS con esperti relatori impegnati a rafforzare le proprie competenze per affrontare le sfide climatiche, attraverso sessioni interattive e apprendimento collaborativo. L’evento, ospitato presso la sede dell’Unione Africana ad Addis Abeba, ha creato momenti di formazione dedicati alla leadership, al lavoro di squadra, all’istruzione e al ruolo delle reti comunitarie e religiose nel sostenere le persone ad affrontare e superare situazioni difficili. Vi hanno partecipato tra gli esperti anche dieci scienziate africane da tempo impegnate nella ricerca sul clima, sostenute recentemente da uno dei TWAS-Elsevier Foundation Project Grants for Gender Equity and Climate Action;  dieci fra dottorandi e dottorande che usufruiscono delle borse di dottorato TWAS-Sida PhD Scholarship for Climate Research for Students from Least Developed Countries; e dieci giovani professionisti e professioniste di Addis Abeba, alcuni provenienti da ambiti non scientifici, che hanno l’opportunità di apprendere in un contesto scientifico e arricchire le discussioni condividendo le proprie esperienze personali. Vi hanno partecipato persone provenienti da quattordici Stati tra cui Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico, Niger, Ruanda, Tanzania, Uganda e Zimbabwe. In quanto vicino e partner strategico dell’Europa, l’Africa condivide forti legami e interessi reciproci con l’Unione europea. La loro partnership si sta evolvendo in un’alleanza lungimirante che affronta sfide globali critiche come i cambiamenti climatici e la transizione verso l’energia pulita, a sostegno della resilienza, dell’accesso all’energia e della crescita verde inclusiva in entrambi i continenti.  Ci sono in particolare quattordici progetti finanziati nell’ambito dei programmi di ricerca Horizon 2020 e Horizon Europe, esempi reali del partenariato Africa-UE in azione. Essi sostengono la agenda per l’innovazione Unione africana  e l’Approccio globale alla ricerca e all’innovazione. Ad esempio i progetti LEAP-RE, ONEPlanET e SESA hanno coinvolto politici, ricercatori e cittadini africani nello sviluppo di strumenti e know-how per la transizione verso l’energia sostenibile. SteamBioAfrica ha trasformato la boscaglia e altre specie di biomassa legnosa invasiva in biocarburante solido simile al carbone. SophiA ha sviluppato soluzioni per il raffreddamento, il riscaldamento e l’acqua potabile per le cliniche rurali alimentate a energia solare. ENERGICA ha costruito nano-reti, sistemi a biogas a basso tenore tecnologico e soluzioni di mobilità elettrica a energia solare innovative. Per quanto riguarda il clima, KADI ha lavorato per la creazione di un’infrastruttura di osservazione climatica panafricana per migliorare i servizi climatici e sostenere le strategie di adattamento in tutto il continente. TEMBO Africa ha ideato reti di sensori per misurare le precipitazioni, l’umidità del suolo, la portata e il deflusso dei fiumi. FOCUS-Africa, CONFER e DOWN2EARTH hanno sviluppato servizi climatici incentrati sulla comunità e strumenti di supporto alle decisioni, concentrandosi su settori chiave come acqua, energia e sicurezza alimentare. HABITABLE ha studiato il collegamento tra cambiamenti climatici e migrazione e modelli di trasferimento, mentre ENBEL ha esaminato i rischi per la salute associati ai cambiamenti climatici. Infine, IAM COMPACT ha valutato gli obiettivi e le misure climatiche per informare politiche climatiche efficaci.


Domanda: La Commissione europea  ha annunciato il varo dell'Alleanza per le sostanze chimiche critiche per rafforzare il settore chimico europeo, ma di cosa si tratta? Amedeo Corsi
Risposta:
La Commissione europea ha varato di recente l'Alleanza per le sostanze chimiche critiche. L'alleanza è direttamente riconducibile al piano d'azione in materia di sostanze chimiche adottato nel luglio 2025, che mira a rafforzare la competitività, la resilienza e la sostenibilità dell'industria chimica europea. L'Alleanza per le sostanze chimiche critiche è concepita per affrontare le principali sfide che il settore si trova ad affrontare, tra cui il rischio di chiusure di impianti, le perturbazioni commerciali e l'urgente necessità di investimenti in capacità produttive critiche. Tra i suoi primi risultati tangibili, l'Alleanza stabilirà criteri per individuare i prodotti e le molecole chimiche critiche che sono essenziali per l'economia e i settori strategici dell'Unione Europea; effettuerà una mappatura di tali molecole critiche per consentire un monitoraggio rafforzato degli scambi e funzioni di allarme rapido, anche attraverso il sistema di sorveglianza doganale dell'Unione Europea;  sosterrà investimenti coordinati allineando gli strumenti di finanziamento dell'Unione Europea e nazionali e aiutando gli Stati membri e l'industria a orientare i progetti chiave. L'Alleanza è aperta a tutte le organizzazioni attive nell'industria chimica, comprese le imprese, le associazioni, gli investitori, gli organismi di ricerca e la società civile. Le organizzazioni interessate possono candidarsi online firmando la dichiarazione dell'Alleanza, con la quale ci si impegna a contribuire attivamente ai suoi obiettivi. Tutti i membri possono partecipare all'assemblea generale, che si riunirà almeno due volte all'anno per stabilire le priorità e adottare i pareri e le raccomandazioni dell'Alleanza. Un comitato direttivo coordinerà i lavori dell'Alleanza e ne definirà i risultati, mentre i gruppi di lavoro di esperti si concentreranno su settori tematici specifici quali la resilienza commerciale, l'innovazione e la produzione sostenibile.