Pillole d'Europa
FONDI E PROGETTI SU MIASTENIA, SU SALUTE MENTALE E PER LA SICUREZZA, CONTRO L’ESTREMISMO
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

dott. Renato Mantegazza, presidente comitato scientifico EUMGA, presidente AIM e Romina Gibertoni, segreteria AIM
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono iniziative italiiane ed europee per informare meglio i medici di base e gli specialisti sulla miastenia? Enrico Guspini
Risposta: sì. L’associazione italiana miastenia AIM organizza periodicamente dei corsi e delle iniziative a livello nazionale proprio per informare meglio sulla miastenia. La miastenia gravis è una malattia autoimmune cronica che causa debolezza muscolare e affaticamento a causa di un'interruzione della comunicazione tra nervi e muscoli. Il sistema immunitario attacca erroneamente la giunzione neuromuscolare, producendo anticorpi che bloccano i segnali, causando sintomi come palpebre cadenti, visione doppia, difficoltà a deglutire, a parlare e, nei casi più gravi, problemi respiratori. La forza muscolare fluttua durante il giorno, peggiorando dopo l'attività fisica e migliorando con il riposo. AIM fa parte della associazione europea EUMGA che raccoglie in sé i pazienti miastenici europei. Si sta realizzando in Italia una Roadmap di incontri e corsi per uno scambio di know how tra medici, esperti e incontri anche con pazienti e i loro caregivers per informare sulle varie tipologie di miastenia, sulle cure innovative, sull’importanza della diagnosi precoce e anche per combattere lo stigma che colpisce i malati di miastenia al lavoro. Spesso i sintomi vengono mal compresi e si arriva alla diagnosi in modo tardivo. Ci sono poi disuguaglianze nell’accesso ai farmaci innovativi negli Stati dell’Unione europea e nelle Regioni italiane. In data 15 novembre si terrà a Napoli un incontro intitolato “Road4MG” organizzato dalla associazione AIM presso l’Hoterl Terminus a Napoli dalle 14 alle 18 in piazza garibaldi 91; mentre a Milano si terrà un altro corso ECM per medici sempre sulla miastenia in data 29 novembre in viale Andrea Doria 4 in cui gli esperti informeranno sula parte clinica della Miastenia Gravis (dott. ssa Rita Frangiamore, dott.Carlo Antozzi), sul tema della diagnostica neurofisiologica (dott. Daniele Cazzato), sul tema della diagnostica immunologica (dott.ssa Elena Rinaldi) gli esperti si confronteranno anche sull’imaging del torace (dott. Davide Scaramuzza) con discussioni sui temi trattati e sulla terapia parlerà il presidente di AIM, dott. Renato Emilio Mantegazza, che è anche direttore scientifico della EUMGA, associazione europea miastenia. Il corso intitolato “Miastenia Gravis: riconsocerla precocemente per ottimizzare il percorso clinico” consente di avere tre crediti ECM e si indirizza a medici di allergologia, immunologia clinica, anestesia, rianimazione, gastroenterologia, malattie dell’apparato respiratorio, medicina generale (medici di famiglia), medicina interna, neurologia, oftalmologia, otorinolaringoiatria, pediatria, psichiatria, reumatologia in quanto occorrono team multidisciplinari per inquadrare bene la patologia con tutte le sue sfaccettature e per fare una diagnosi e seguire in modo adeguato ogni paziente nella sua specificità. I progetti europei sulla miastenia includono studi clinici che hanno portato all'approvazione di nuovi farmaci da parte della Commissione Europea. Questi progetti mirano anche a migliorare i trattamenti esistenti, come l'approvazione della rimborsabilità in Italia per alcuni trattamenti. Sono in atto sia studi clinici europei che internazionali. EUMGA sta sostenendo due progetti di ricerca uno per le donne in età mestruale e uno per il problema dell’insufficienza respiratoria che se non diagnosticato e gestito in modo adeguato porta al decesso. Inoltre, continuano le ricerche per comprendere meglio la malattia e identificare nuovi biomarcatori che possano predire la risposta ai trattamenti più innovativi.
Domanda: ci sono progetti europei contro l’estremismo violento? Miriam Nucci
Risposta: sì. La Commissione europea ha rafforzato la cooperazione in materia di sicurezza in particolare con i Balcani occidentali con un nuovo piano d'azione comune per la prevenzione e la lotta al terrorismo e all'estremismo violento. Il Commissario per gli Affari interni e la migrazione Magnus Brunner ha firmato di recente inoltre un nuovo “piano di azione comune europeo per la prevenzione e la lotta al terrorismo e all’estremismo violento” tra l’Unione europea ed i suoi partner dei Balcani occidentali, a margine del forum ministeriale tra Unione Europea e rappresentanti dei-Balcani occidentali sui temi di giustizia e affari interni che si è tenuto a Sarajevo, Bosnia-Erzegovina. Con questo nuovo piano d'azione l'UE e i Balcani occidentali saranno meglio attrezzati per affrontare le minacce nuove ed emergenti, tra cui la radicalizzazione online, nonché l'impatto delle nuove tecnologie sulle minacce terroristiche, quali i rischi associati all'uso improprio dei droni o all'uso di criptovalute per il finanziamento del terrorismo. Il nuovo piano d'azione comune rafforzerà la cooperazione e lo sviluppo di capacità in cinque settori principali: allineamento alla legislazione antiterrorismo dell'Unione Europea, prevenzione dell'estremismo, rafforzamento della cooperazione con Europol anche per quanto riguarda le indagini antiterrorismo, rafforzamento della capacità di indagare sul finanziamento del terrorismo e rafforzamento della protezione delle infrastrutture critiche e degli spazi pubblici. Il piano d'azione è stato annunciato nella strategia europea di sicurezza interna ProtectEU (aprile 2025) e si basa sulla cooperazione già in atto dall'ottobre 2018 nell'ambito dell'attuale piano d'azione comune per i Balcani occidentali sulla lotta al terrorismo. Ciò comprende la partecipazione dei partner dei Balcani occidentali al polo di conoscenze sulla prevenzione della radicalizzazione e ai progetti operativi guidati da Europol. Il piano d'azione svolge inoltre un ruolo fondamentale nella graduale integrazione dei paesi candidati nell'architettura di sicurezza dell'UE e nel contesto del processo di allargamento. Tra i tanti progetti già cofinanziati dalla Commissione europea, si menziona il Progetto FAIR che si focalizza sulla prevenzione dell'estremismo violento in ambito carcerario, promuovendo la conoscenza del fenomeno tra gli operatori e individuando buone pratiche di deradicalizzazione. I giovani sono stati al centro dei progetti CONNEKT e ISLAM-OPHOB-ISM: il primo ha esplorato ciò che attira i giovani verso atti di estremismo violento, mentre il secondo ha analizzato e contrastato i processi alla base della radicalizzazione dei giovani europei autoctoni, che sostengono i movimenti etichettati come di estrema destra, e dei giovani di origine musulmana con un background migratorio. Il progetto europeo PAVE si è concentrato sull’interconnessione tra le dinamiche comunitarie e l’estremismo violento. Lo studio dei fattori che rendono le comunità resistenti alla radicalizzazione porterà a strumenti migliori per l’UE per contrastare i vari aspetti del fenomeno. Pertanto, il progetto europeo PREVEX ha cercato di capire perché alcune comunità sono più capaci di mostrare una maggiore resilienza contro l’estremismo violento rispetto ad altre. Mentre il progetto europeo GRIEVANCE ha fornito una nuova dimensione alla lotta contro la radicalizzazione, introducendo approcci di modellazione e set di dati innovativi per valutare meglio i rischi di estremismo violento. A tal fine, sono state applicate per la prima volta la modellazione del terreno di rischio e la modellazione a scelta discreta, aprendo la strada a ricerche innovative nel settore. Il progetto europeo ViEWS ha impiegato algoritmi di apprendimento automatico per analizzare una serie di fonti di dati relativi a casi di violenza passati. La premessa è che prevedere o anticipare la probabilità di un conflitto permetterà alle società di prendere provvedimenti adeguati e tempestivi. Il progetto europeo EXTREME ha studiato le influenze passate e presenti che informano il punto di vista populista e come il populismo sia legato all’estremismo, mentre SACRASEC ha studiato come la religione agisca come un potente fattore di mantenimento dell’ordine civile. Infine, il progetto europeo PARTICIPATION ha adottato un approccio olistico e dal basso verso l’alto per fermare l’estremismo e la radicalizzazione, che ha comportato un’analisi approfondita di ciò che guida i comportamenti estremisti e la preparazione e presentazione di soluzioni concrete.
Domanda: ci sono progetti europei sulla salute mentale? Giorgio Piano
Risposta: sì. Se ne è parlato di recente alla quinta edizione dei Brain Innovation Days che si sono svolti il 15 e 16 ottobre 2025 a Bruxelles. Sul tema della salute mentale e dei progetti europei si sono confrontati ricercatori ed esperti europei ed è stato ribadito quanto sia importante accelerare gli investimenti in ricerca e innovazione. La ricerca neuroscientifica europea è all'avanguardia per promuovere la leadership nell'innovazione per la salute del cervello. Trai temi dibattuti anche “Equità nella salute cerebrale: colmare il divario per non lasciare indietro nessuno”. La sessione si è concentrata sulla lotta alle disuguaglianze nella salute cerebrale, derivanti ad esempio da disparità geografiche, socioeconomiche, di genere o etniche. L'Unione Europea supporta vari progetti sulla salute mentale, come l'iniziativa "Icehearts Europe" che si concentra sui bambini svantaggiati attraverso lo sport, il programma EU4Health che finanzia azioni per gruppi vulnerabili, e l'iniziativa "Healthier Together" per promuovere un approccio globale alla salute mentale. Iniziative come la Settimana europea della salute mentale mirano a sensibilizzare, mentre programmi come Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà promuovono il benessere mentale, specialmente tra i giovani.
