Finanza
Seduta contrastata per Wall Street
La seduta di ieri a Wall Street e' finita contrastata ma lontana dai minimi osservati nel durante. Un'accelerazione nelle ultime due ore di cambi ha permesso agli indici di annullare buona parte delle perdite permettendo al Nasdaq di finire in positivo. La ripresa e' stata comunque frenata da due fattori che continuano a tormentare i mercati finanziari: il rallentamento della Cina, dimostrato dalla sesta contrazione di fila del Pmi a gennaio, e la volatilita' del petrolio, ieri in calo per la prima volta dopo quattro giornate in aumento. In Usa l'Ism manifatturiero a gennaio e' cresciuto ma e' restato in contrazione per il quarto mese di fila. Il dato cruciale della settimana, il rapporto sull'occupazione del mese scorso, arrivera' venerdi' ed alimentera' il dibattito sui tassi. Intanto ieri Stanley Fischer, il vicepresidente della Federal Reserve, ha spiegato che la banca centrale non sa ancora quali decisioni prendera' nella riunione di marzo. Riconoscendo che la Cina e l'andamento delle materie prime hanno causato volatilita' nei mercati globali, il numero due di Janet Yellen ha aggiunto che "se questi sviluppi portano a una restrizione persistente delle condizioni finanziarie, esse potrebbero segnalare un rallentamento dell'economia globale che potrebbe condizionare la crescita e l'inflazione negli Stati Uniti". Stando ai future sui Fed Funds, usati dagli investitori per scommettere sulle politiche della Fed, ieri c'era il 17% di probabilita' di un rialzo dei tassi nella riunione di marzo. Era al 34% lo scorso 27 gennaio, prima che la banca centrale diffondesse il comunicato con cui annuncio' di avere lasciato invariato il costo del denaro e di monitorare gli sviluppi all'estero per valutarne un impatto sugli Usa. Alla fine del 2015 quella percentuale era oltre il 50%. Arrivato a cedere fino a 116 punti, il Dow Jones ne ha persi 17,12, lo 0,10%, a quota 16.449,18. L'S&P 500 ha lasciato sul terreno 0,86 punti, lo 0,04%, a quota 1.939,38. Il Nasdaq e' salito di 6,41 punti, lo 0,14%, a quota 4.620,37. Il petrolio a marzo ha ceduto il 6% a 31,62 dollari al barile.
