Brexit, asse Uk-Italia. Lettera comune: "Vogliamo un'Ue più flessibile" - Affaritaliani.it

Affari Europei

Brexit, asse Uk-Italia. Lettera comune: "Vogliamo un'Ue più flessibile"

“Italia e Regno unito hanno due idee profondamente diverse di Europa”, ma ciò non impedisce loro di lavorare insieme per “una Ue migliore” che può anche marciare a due velocità scongiurando il rischio di Brexit. È questo il succo di una lettera congiunta firmata dai ministri degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, e britannico, Philip Hammond, inviata al quotidiano La Repubblica.

Se il Regno Unito “ha come principale riferimento il mercato unico”, scrivono i due, l’Italia ha invece una “ispirazione federalista e contempla un processo di integrazione europea sempre più stretta, sia in termini economici che sul piano politico-istituzionale”. Secondo i due paesi è necessaria una “Ue migliore per governare con lungimiranza il fenomeno migratorio, per portare stabilità e sicurezza ai nostri confini, per concludere un Ttip ambizioso, per ricostruire un rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini europei”.

Gentiloni e Hammond chiedeono "un pacchetto di riforme che affronti questioni specifiche come il ruolo dei Parlamenti nazionali, la competitività, il governo dell’economia e il welfare, in modo da rendere la Ue più semplice, più efficiente e meno burocratica”. In altre parole, si può creare un’Europa a due velocità che scongiuri la Brexit e anzi alimenti un percorso federalista affiancato dalla costruzione più ampia di una “Unione europea più flessibile che potrebbe arrivare a contare più di trenta Stati”.

Nel frattempo secondo gli ultimi sondaggi la maggioranza di cittadini britannici è favorevole all'uscita di Londra dall'Ue se il governo Cameron non otterrà modifiche alle regole comunitarie sulla libera circolazione, in modo che i cittadini di altri Stati membri non possano più accedere liberamente al generoso welfare di Londra. Secondo il rilevamento, il 42% dei britannici vuole che Londra resti nell'Ue, contro un 41% di contrari. Alla domanda su come voterebbero se l'Ue non dovesse accogliere la richiesta britannica di rivedere le regole sulla libera circolazione, pero', la percentuale dei favorevoli a restare nell'Ue e' scesa al 40% contro un 45% che si schiera per la Brexit.