Brexit, Cameron esce a mani vuote. Nessuna intesa nel negoziato Ue - Affaritaliani.it

Affari Europei

Brexit, Cameron esce a mani vuote. Nessuna intesa nel negoziato Ue

Nel confronto con i leader Ue il premier britannico David Cameron ha registrato "buoni progressi" sulle richieste di Londra per scongiurare la cosiddetta Brexit (l'uscita del Regno Unito dall'Unione nel referendum del 2017) ma ha aggiunto che si tratta di un processo e che "difficile". "Voglio che il Regno unito abbia un accordo migliore" con l'Europa "e stasera abbiamo fatto un passo avanti" dice ancora il premier britannico David Cameron, nel corso di una conferenza stampa al termine dei lavori del vertice Ue a Bruxelles.

Ma la realtà è un po' diversa. Di fronte al premier britannico, infatti, si è stagliato un muro pressoché invalicabile. Da una parte il cancelliere tedesco Angela Merkel ha prima auspicato una discussione aperta tra i leader europei sulla richiesta di riforme della Gran Bretagna. "Dal punto di vista della Germania, terrò la discussione nello spirito della volontà di mantenere la Gran Bretagna nell'Ue", ha affermato il cancelliere. Ma allo stesso tempo ha aggiunto "non voglio limitare le libertà fondamentali: non discriminazione, libera circolazione", spedendo al mittente la maggior parte delle richieste di Cameron.

Ancora più dura la Francia, con François Hollande che ha definito "inaccettabile" l'ipotesi di rivedere i fondamenti dell'Ue. Cameron si era appellato a flessibilità ed elasticità, ma i leader degli altri Stati membri sono stati poco proponsi ad andare incontro al premier britannico, che da parte sua continua a ribadire che non avrebbe accettato, o accetterà, compromessi.

Il commento del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, a fine riunione è piuttosto lapidario: “Voglio mettervi in guardia contro l’illusione di farcela, è una questione molto difficile". Dunque nessuna soluzione in vista dopo la riunione chiave. Il vertice ha partorito semplicemente l'intenzione di un "lavoro comune" da qui a febbraio, momento in cui una decisione sulle richieste di Londra dovrà essere presa. Se anche tra due mesi restasse tutto com'è, una Brexit a quel punto sarebbe più di un'ipotesi lontana.