Brexit, Cameron vuole l'accordo con l'Ue entro Natale - Affaritaliani.it

Affari Europei

Brexit, Cameron vuole l'accordo con l'Ue entro Natale

Cameron accelera. I nuovi sondaggi che danno avanti i "sì" nel referendum sulla Brexit lo spingono a cercare "entro Natale" l'accordo con l'Ue. Tusk apre ma i tecnici di Bruxelles sono scettici. Il premier conservatore britannico mira a strappare già entro Natale qualche risultato nei negoziati l'Ue sulle 'riforme' che il suo governo chiede per evitare di lasciare campo libero agli euroscettici. Dalle parti di Bruxelles arrivano però risposte piuttosto altalenanti. 

Poche settimane fa Angela Merkel si era detta fiduciosa sulla possibilità di soddisfare le richieste di riforme della Gran Bretagna all'Ue, poste da Cameron come condizioni per evitare una 'Brexit'. "Sono in un certo censo convinta che possa funzionare. In tutti i casi la Germania farà tutto il possibile nel quadro delle regole europee", aveva affermato la cancelliera tedesca, ammettendo tuttavia che "alcune di queste proposte sono complesse, anche se nessuna è sorprendente". Berlino, ha assicurato la Merkel, "affronta la questione delle richieste britanniche con lo spirito del desiderio di risolverle, per permettere a Londra di restare nell'Ue".

Ma dopo che l'attenzione si è spostata sulla sfida al terrorismo, l'aria sembra leggermente cambiata e ora da Bruxelles le risposte sono improntate a una certa perplessità, come ha rivelato al 'Guardian' il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che si è detto comunque disponibile a dare una mano per provare ad accelerare i tempi, senza tuttavia nascondere dubbi sulla possibilità di risolvere in un lasso così breve i problemi che Londra pone e i contrasti con gli altri Paesi.

Sul fronte tecnico, funzionari sia europei sia britannici considerano meno irrealistico puntare al successivo Consiglio europeo di febbraio. "L'opinione di David Cameron, come la mia, è che dicembre sarebbe meglio di febbraio", riconosce in ogni modo Tusk, venendo incontro alle esigenze dell'inquilino di Downing Street. "Ne parleremo e decideremo insieme, se lo giudicheremo abbastanza prudente affronteremo il rischio".

Sul piatto c'è molto del futuro britannico e del futuro europeo. Londra chiede riforme su 4 punti fondamentali: governance economica, competitività, sovranità, immigrazione, stando alla lettera inviata il 10 novembre scorso da Cameron all'ex premier polacco. Riforme chieste a gran voce e con tono quasi autoritario dopo che un sondaggio nei giorni successivi agli attentati di Parigi ha rivelato che più della metà dei britannici sono adesso favorevoli a lasciare l'Uniione Europea: il 52% infatti voterebbe per il "sì" e il 48% per il "no". Nei precedenti rilevamenti di giugno, luglio e settembre erano stati più numerosi i favorevoli alla permanenza nell'Ue. Ora il clima sembra cambiato e per questo Cameron mette fretta alle istituzioni Ue.