Brexit, Theresa May appesa a un filo. Se perde anche mercoledì può saltare
Settimana decisiva per la premier britannica Theresa May.sulla Brexit
Brexit, giorni decisivi: appello May ai 'ribelli' per terzo voto
Settimana decisiva per la premier britannica Theresa May. Come stabilito dalla mozione governativa che il Parlamento ha approvato venerdì scorso a larga maggioranza, il futuro della Brexit verrà deciso al massimo mercoledì 20 quando i deputati saranno chiamati a votare ancora una volta, la terza, l’accordo raggiunto dal governo con l’Ue e l'annesso rinvio "tecnico" del divorzio al 30 giugno. Se il Parlamento non appoggerà l'accordo, c'è la possibilità che il Regno Unito "non lascerà l'Ue per molti mesi, forse mai", mentre due ministri del suo gabinetto, i titolari delle Finanze, Philip Hammond, e del Commercio, Liam Fox, hanno messo in guardia che May potrebbe rinunciare alla terza votazione se non otterrà il sostegno necessario.
Le pressioni degli unionisti del Dup
Nel frattempo gli unionisti del Dup continuano a chiedere ulteriori garanzie legali sul controverso 'backstop', la clausola di garanzia del confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord tesa a impedire il ritorno di una frontiera fisica e che prevede che il Regno Unito rimanga in un "territorio doganale unico" con l'Europa. Il fronte pro-Brexit teme che questo legherà indefinitamente il proprio paese all'Unione europea e gli unionisti rifiutano lo status speciale che sarebbe conferito all'Irlanda del Nord. May ha bisogno del voto di altri 75 parlamentari per vincere. Secondo la premier, se i parlamentari appoggeranno il suo accordo prima del Consiglio europeo di giovedì, allora lei stessa cercherà "una breve estensione tecnica" oltre la data del 29 marzo.
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