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Affari Europei
Brexit, Theresa May bocciata a Westminster. Si avvicina il No Deal con l'Ue

Brexit: May bocciata a Westminster sulla sua strategia di negoziato

Nuova, sonora sconfitta per la premier britannica, Theresa May, alla Camera dei Comuni, una sconfitta che ne mina ulteriormente la credibilita' mentre cerca di rinegoziare l'accordo di uscita dall'Unione Europea. La premier e' stata battuta mentre cercava l'appoggio dei deputati alla sua strategia sulla Brexit. Il voto non e' vincolante ma indica una sconfitta politica per la premier (battuta per 303 voti a 258, con uno scarto di 45 voti) e comunque ne complica la posizione di fronte a Bruxelles, con cui deve ridiscutere l'accordo di divorzio. La premier non era presente in Parlamento e subito dopo il voto il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, si e' alzato in piedi per puntare l'indice: "Il voto dimostra che non c'e' una maggioranza a sostegno della sua linea d'azione".

Brexit, si avvicina il No Deal con l'Ue

E' stata la ribellione del settore piu' euroscettico del partito conservatore britannico (circa 60 deputati) a far precipitare la situazione e ad affossare la mozione che chiedeva al governo di continuare a negoziare con Bruxelles modifiche al trattato di uscita dall'Unione Europea. Sebbene abbia un valore solo simbolico, la sconfitta porta alla luce le difficolta' di May nel controllare le varie fazioni del suo stesso partito e comunque avere una maggioranza parlamentare. Gli euroscettici si sono ritirati all'ultimo minuto ma avevano criticato il testo sostenendo che implicitamente accettava un precedente emendamento, approvato a gennaio, che esclude di lasciare l'Ue senza un accordo il 29 marzo. Questo gruppo di deputati ritiene che l'opzione di una 'hard' Brexit deve rimanere sul tavolo perché è un fattore che favorisce il Regno Unito nel dialogo con Bruxelles, dato che e' uno scenario dannoso per entrambe le parti.

"E' sorprendente che il primo ministro non sia qui", ha lamentato Corbyn, che ha chiesto a May di presentare un nuovo piano. Poco prima del voto, il governo aveva accettato di incontrare nei prossimi giorni la deputata Tory, Anna Soubry, per valutare la possibilita' di rendere pubblici i documenti interni che descrivono nel dettaglio i preparativi a cui lavora Downing Street per il 'no deal'. May deve tornare in Parlamento entro la fine del mese e mettere al voto il 27 una nuova mozione che consentira' ai deputati di decidere su proposte alternative alla sua strategia, nel caso non sia riuscita a modificare l'accordo con Bruxelles. La laburista Yvette Cooper ha gia' messo a punto un emendamento che costringerebbe il governo ad approvare un accordo prima del 13 marzo oppure votare un'estensione del termine del 29 marzo. Cooper ha gia' presentato un emendamento simile a fine gennaio, che pero' venne bocciato con 321 voti contro 298, in un voto in cui 25 deputati dell'opposizione laburista votarono 'no' o si astennero. Ma ora il clima sembra cambiato.

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