Bruxelles: i contributi della Cdp al Piano Juncker fuori dal Patto di stabilità - Affaritaliani.it

Affari Europei

Bruxelles: i contributi della Cdp al Piano Juncker fuori dal Patto di stabilità

I contribuiti al piano Juncker per gli investimenti, effettuati dalle banche di promozione nazionale, come la Cassa Depositi e Prestiti in Italia, potranno non essere conteggiati nel calcolo del deficit e del debito ai fini del rispetto del patto di stabilita' europeo, a patto che siano versati in piattaforme di investimento transnazionali e non in specifici progetti nazionali. Lo ha detto oggi il vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, spiegando in conferenza stampa i dettagli dell'accordo sul piano Juncker raggiunto nella notte dalle istituzioni europee.

"I contributi una tantum delle banche di promozione nazionali o degli stati stessi alle piattaforme tematiche transnazionali di investimento dovrebbero in principio essere contabilizzati come misure una tantum e quindi i loro costi non sarebbero presi in considerazione nell'applicazione delle regole del Patto di stabilita'" ha detto Katainen. Le banche di promozione nazionale sono lo strumento scelto dagli stati per partecipare al piano Juncker.

La Cdp si e' impegnata a partecipare con 8 miliardi di euro, lo stesso impegno dei suoi omologhi tedeschi e francesi. Solo gli investimenti nelle piattaforme transnazionali godranno di un trattamento privilegiato ai fini del patto di stabilita', mentre gli investimenti delle banche promozionali direttamente in specifici progetti non dovrebbero avvalersi dello stesso vantaggio. Finora la Commissione Ue aveva concesso il trattamento privilegiato solo ai contributi diretti nel Fondo per gli investimenti strategici, concessione di cui nessuno stato si e' avvalso in quanto implica la delega completa dell'uso dei fondi alle autorita' europee.