Affari Europei
Elezione Tajani, Comi: "Una vittoria per l'Italia e per Berlusconi"

"L'elezione di Antonio Tajani a presidente del Parlamento europeo é una vittoria per tutta l'Italia e un riscatto per Berlusconi". L'intervista a Lara Comi
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Dopo quasi quarant'anni la presidenza del Parlamento europeo é tornata in Italia. Martedì a Strasburgo, dopo una lunga sessione di votazioni, Antonio Tajani é stato eletto alla guida degli eurodeputati battendo il rivale del Partito democratico, Gianni Pittella.
"Sono contentissima perché é una elezione arrivata per merito e attraverso grandi sacrifici", spiega ad Affaritaliani.it Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia che si é battuta duramente per sostenere Tajani. "Siamo partiti con le primarie del Ppe, dove nulla era scontato, e alla fine abbiamo avuto il consenso della maggioranza della Plenaria. Dopo 38 anni, finalmente, abbiamo un presidente del Parlamento europeo italiano".
Alcuni dicono che parte della delegazione tedesca non avrebbe votato per Tajani e sono stati costretti dietro pressione della stessa Merkel. E' così?
"La delegazione tedesca aveva massima libertà di scelta. Alcuni hanno votato per Peterle, altri per McGuiness, Lamassoure, e altri ancora per Tajani. Non c'era nessuna indicazione della Merkel di votare un candidato piuttosto che un altro".
Alcuni temevano che la vicinanza di Tajani a Silvio Berlusconi lo avrebbe penalizzato...
"Questo voto é la prova che il Ppe non é contro Berlusconi visto che Tajani é stato uno dei fondatori di Forza Italia. Per il presidente é stato un riscatto dopo che nel 2011 si dovette dimettere per una serie di coincidenze bruxellesi".
Ritiene che avere un presidente del Parlamento europeo italiano possa in qualche modo avvantaggiare il nostro Paese?
"Assolutamente sì. Lo abbiamo appena visto con il terremoto in Centro-Italia. Tajani si é mosso immediatamente per la richiesta di fondi e Juncker ha risposto affermativamente. Ricordiamo poi che il presidente del Parlamento partecipa alle sedute del Consiglio in cui gli Stati membri decidono la politica Ue su temi importantissimi come l'immigrazione".
Gianni Pittella ha detto che la fase della grande coalizione Ppe-Pse é finita. E' davvero così?
"Noi collaboriamo con tutti a Strasburgo. Ma vorrei ricordare che alla base di questa elezione c'é un accordo che i socialisti hanno tradito. Nel 2014 al Pse sarebbe dovuta andare la presidenza del Consiglio che Renzi rifiutò per non premiare Enrico Letta, una persona stimata da tutti. Scelse piuttosto la figura dell'Alto rappresentante per la politica estera che andò a Federica Mogherini. Una scelta secondo me sbagliata. Ai socialisti andò così la presidenza del Parlamento con l'esplicito impegno a lasciarla ai popolari dopo due anni e mezzo, cosa che si sono rifiutati di fare".
Pittella ha affermato che a Strasburgo ha vinto un 'blocco conservatore'. Tajani sarà un presidente del cambiamento?
"In Plenaria ha vinto un asse europeista, ma per una Europa diversa. Tajani non ha vinto con una alleanza che vuole difendere lo status quo, ma riformare l'Unione".
Assisteremo ad un cambio di rotta sul tema dell'austerity?
"La rottura rispetto al passato c'é già. Juncker é stato il primo a dire che serve flessibilità, ma che i soldi pubblici devono essere usati in maniera oculata. Se si continuano a dare mance elettorali per creare consenso a detrimento della stabilità delle finanze pubbliche questo non é accettabile".
Dopo la sua investitura Tajani ha affermato che sarà il presidente di tutti gli eurodeputati. Assisteremo ad uno sdoganamento delle formazioni euroscettiche, marginalizzate fino ad oggi anche in Parlamento?
"Noi dialoghiamo con tutti. Io collaboro benissimo in commissione Mercato interno con il Movimento 5 Stelle. I 5Stelle non sono euroscettici, ma eurocritici. Se la critica é costruttiva ben venga, se é fine a se stessa lascia il tempo che trova".
Il Ppe ad oggi ha la presidenza delle tre Istituzioni europee: Commissione, Consiglio e Parlamento. Pensa che a giugno Donald Tusk dovrà fare posto ad un socialista?
"Noi sosterremo nuovamente Tusk, si andrà a votazione e decideremo attraverso un percorso democratico".