Elezioni europee, i personaggi: Manfred Weber, il popolare nemico del debito
Elezioni europee, il ritratto dei candidati: ecco chi è Manfred Weber, lo Spitzenkandidat del Ppe
ELEZIONI EUROPEE: WEBER, IL BAVARESE DEL PPE NEMICO DEL DEBITO
Manfred Weber, lo Spitzenkandidat del Ppe, è nato nel 1972 a Niederhatzkofen, frazione di Rottenburg an der Laaber, un paese di 8mila anime nella Bassa Baviera. Laureatosi in Ingegneria Fisica a Monaco, ha fondato una società di consulenza e si è sposato nel 2002. In politica nell'Unione Cristiano Sociale (Csu) fin da quando aveva 16 anni, è stato presidente della Junge Union Bavaria, l'organizzazione dei giovani della Csu, entrando poi nel Parlamento della Baviera nel 2002, a 29 anni, per approdare nel Parlamento Europeo nel 2004. Di religione cattolica, Weber è presidente del gruppo parlamentare del Ppe dal 2014.
WEBER GRANDE SOSTENITORE DELL'AUSTERITA'
Politico abile e parlamentare esperto, è stato un sostenitore dell'austerità, distinguendosi in particolare per gli attacchi al governo del premier greco Alexis Tsipras: il taglio del debito ellenico colpirà "le infermiere in Slovacchia e i dipendenti pubblici in Finlandia", attaccò a Strasburgo, nel luglio 2015, bollando come "catastrofico" il governo Tsipras. Secondo il primo ministro greco, Weber è stato tra i fautori della Grexit, cioè la cacciata della Grecia dall'euro e dall'Ue, opzione che il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ricorda spesso di aver bloccato, a fatica.
WEBER CONTRO IL PROGETTO DEL GASDOTTO TRA RUSSIA E GERMANIA
Weber ha ribadito recentemente le sue convinzioni in materia di politica economica: "Serve responsabilità, non credo nel debito e non credo in un'Ue non riformata". Ha promesso che, se sarà presidente della Commissione Europea, farà di tutto per bloccare il contestato progetto del gasdotto russo-tedesco Nordstream 2. Contrario all'adesione della Turchia all'Ue, gli è stata attribuita l'intenzione di puntare ad un'alleanza con i sovranisti, cosa che ha ripetutamente smentito: appare in rotta con l'ungherese Viktor Orban, che non lo sostiene più nella corsa alla guida della Commissione. Ma sulle migrazioni, "rispetto alle politiche adottate dalla sinistra, condivido quanto sta facendo Matteo Salvini sul terreno", ha detto.
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