Affari Europei
Eliseo, Macron sceglie lo stipendio presidenziale
L'opinione pubblica aspetta Macron al varco: quale stipendio si fisserá come presidente? Alto come Sarkozy o basso come Hollande?
La Francia ha una peculiarità, lo stipendio del presidente non lo decide una legge, ma il residente stesso. Il capo dello Stato puó infatti fissare il proprio emolumento, senza alcun tetto. E così ora tutti aspettano di sapere quale sarà l'assegno che ogni mese lo Stato francese staccherà a Emmanuel Macron. Uno dei più esosi presidenti della storia di Francia é stato Nicolas Sarkozy, che guadagnava intorno ai 21 mila euro netti al mese. Il suo successore, Francois Hollande, per dare un segnale al popolo colpito dalla crisi si tagliò del 30% l'emolumento. A seguire uno stile di vita più sobrio é stato Jacques Chirac, intorno agli 8mila euro al mese.
Tutti i benefit del Capo di Stato
Ma il presidente francese non ha solo il privilegio di potersi fissare lo stipendio. Ma anche di vivere all'Eliseo, accudito da uno stuolo di camerieri e assistenti. Di avere accesso alla cantina presidenziale, con 12mila bottiglie tra le più pregiate. Così come poter passare le vacanze a Fort de Bregancon, una villa-forteza in Costa Azzurra.
Macron ricco anche prima di fare il presidente
Eppure Macron non se la passava male neppure prima di entrare in politica. Il nuovo presidente della Repubblique era infatti un facoltoso banchiere di Rothschild, la piú importante banca di investimenti di Francia. Al momento della sua uscita Macron aveva in banca tre milioni di euro di cui, afferma lo stesso presidente eletto, la metà sono finiti al Fisco, mentre gli altri sono serviti a ristrutturare la sua casa e quella della moglie e a ripianare un debito.
Il passato di Macron
Banchiere, figlio di un medico di provincia, laureato in filosofia e diplomato in pianoforte al conservatorio, Macron e' liberale in economia, (iper-liberista secondo alcuni). Di formazione cattolica ma progressista sul piano dei diritti civili, e' attento ai richiami dell'opinione pubblica moderata in tema di sicurezza e immigrazione, fede granitica nel progetto europeo. Per una serie fortunosa di circostanze, dalla sconfitta di Manuel Valls alle primarie socialiste, fino alla perdita di consensi di Francois Fillon dopo l'esplosione del 'PenelopeGate', Macron e' riuscito nell'impresa di conquistare l'Eliseo, diventando il piu' giovane presidente della Repubblica nella storia di Francia.
Nato ad Amiens nel 1977, studia dai gesuiti al liceo, poi filosofia all'Universita' di Nanterre, a 22 anni diventa l'assistente di Paul Ricoeur, nome importante del pensiero morale della Francia della seconda meta' del '900. Poi il diploma a Science Po e l'approdo all'Ena, fucina della classe dirigente della Repubblica. Al liceo cattolico di Amiens, durante un corso di teatro, conosce e si innamora di Brigitte Trogneux, professoressa dell'istituto che ha 24 anni piu' di lui. La sposa dopo 13 anni, quando lei ha 54 anni e lui 29. Macron e' l'outsider assoluto del panorama politico francese. Non e' mai passato per le urne, ne' ha mai fatto gavetta di partito o vita di sezione. Ma la sua ambizione, una solida rete di relazioni e una non secondaria dose di fortuna, lo portano in alto, fino a lambire l'Eliseo.
Macron ha il sostegno di una fetta molto influente dell'establishment del paese, dal banchiere David Rothschild Jacques Attali, gia' segretario di Francois Mitterrand, fino al presidente in carica Francois Hollande che lo vuole con se' come segretario generale dell'Eliseo e poi al ministero dell'Economia nel 2014, quando Macron prende il posto di Adrian Montebourg nel secondo governo di Manuel Valls, e a soli 36 anni, diventa il ministro piu' giovane della V Repubblica dopo Valery Giscard d'Estaing.