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Affari Europei
Ema, la battaglia entra nel vivo. Milano in corsa ma la favorita è Francoforte

La battaglia per Ema nel vivo, decisione il 20 novembre

E' entrata nel vivo, a poco più di un mese dal voto, la battaglia fra le 19 città europee candidate ad ospitare la futura sede dell'Ema, l'agenzia europea dei medicinali che deve lasciare Londra per effetto della Brexit. A Lussemburgo c'è stata una prima discussione "politica" a 27, alla quale ha partecipato per l'Italia il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi. Il voto è previsto al Consiglio Affari generali del 20 novembre, attraverso un meccanismo piuttosto laborioso che lascia prevedere tempi lunghi e contrattazioni fino all'ultimo.

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"Non sono né ottimista né pessimista - ha detto Gozi al termine della riunione - ma determinato a portare avanti la candidatura di Milano". Il sistema scelto per la decisione, secondo l'esponente del governo, "rende difficile sia la costruzione di alleanze sia far emergere le candidature migliori secondo i criteri tecnici. Noi ce la metteremo tutta per Milano e per una buona scelta nell'interesse del mercato unico e dell'Unione europea. Le buone scelte - ha aggiunto - si contano sulle dita di una mano". Si tratta, secondo i cosiddetti "criteri tecnici", delle "nordiche" (Amsterdam, Copenaghen, Stoccolma), più Vienna, Milano e Barcellona (penalizzata dall'attuale crisi catalana). 

Milano in corsa ma la favorita è Francoforte

Ma le questioni da sciogliere, dopo la prima valutazione delle candidature da parte della Commissione basata su 6 criteri, non sono solo quelle tecniche: ci sono anche gli aspetti più "politici" o "geopolitici", secondo i quali la sede dovrebbe andare in un paese che non ospita gia' un'istituzione o un'agenzia Ue. I giochi sono ancora molto aperti, e non esistono fronti compatti, neanche quello dei paesi dell'Est a favore di Bratislava. Nonostante Francoforte sia data per favorita, neanche sull'Eba la scelta è scontata, e potrebbe essere oggetto di "arbitraggi" nella fase preparatoria al voto del 20 novembre. Entrambe le partite si intrecciano infine con quella della presidenza dell'Eurogruppo, che dovra' essere giocata entro dicembre: l'attuale presidente Jeroen Dijsselbloem scade a gennaio.

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