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Affari Europei
Germania, la grosse koalition si spacca: “Niente salario minimo ai migranti”

Nel solo 2015 in Germania sono entrati un milioni di immigrati, con più di 400mila richieste di asilo presentate negli uffici della Bundesrepublik. La vera sfida che dovrà affrontare ora Angela Merkel é trovare il modo di integrarli per evitare disordini sociali.

E così é arrivata la proposta, suggerita dal Fondo monetario internazionale, di non applicare il salario minimo per i lavoratori immigrati. Per i primi sei mesi, e solo in caso di internship, i datori di lavoro potrebbero dare meno degli 8,5 euro l'ora che oggi sono il minimo garantito ai lavoratori tedeschi.

Un modo per invogliare le aziende ad assumere mano d'opera straniera. Ma per l'Spd si tratta di una proposta irricevibile che di fatto dividerebbe il mercato in lavoratori di serie a e di serie b e potrebbe creare delle discriminazioni nelle assunzioni.

Nel 2015 le domande di asilo in Germania sono state 476mila. Un profugo prima di lavorare deve aspettare di avere riconosciuto lo status di rifugiato e ci possono voleri mesi. Nel frattempo non é possibile lavorare, ma é lo Stato a doversi sobbarcare i costi del mantenimento.  

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