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Affari Europei
Germania, Schulz lascia alla 47enne Nahles: Spd commissariato

Spd, cambio al vertice dopo il passo indietro di Schulz

Il Partito socialdemocratico tedesco è chiamato domani a nominare un nuovo leader, cui spetterà il difficile compito di convincere i militanti ad autorizzare la riedizione della Grande Coalizione con Cdu e Csu. La 47enne Andrea Nahles, ministro del Lavoro nella precedente legislatura, prenderà le redini del partito in sostituzione di Martin Schulz. La nomina ufficiale di Nahles sarà probabilmente al centro di un congresso Spd più avanti ma per il momento il partito ha preferito - non senza suscitare polemiche - assicurare la staffetta prima possibile, convinto che con una nuova leadership diminuisca il rischio di un voto dei 460mila iscritti contrario all'intesa di governo a tre. Nahles dunque, così era emerso ieri, probabilmente verrà insediata nel corso di una riunione della presidenza in programma per domani e dedicata alla discussione dei prossimi passi da compiere. 

Ecco chi è Andrea Nahles, la nuova leader Spd

Non è un momento facile per la Spd quello in cui la nuova leader- una donna, per la prima volta nei 154 anni di storia del movimento - assume la guida del partito, che appare al momento diviso, disorientato e vittima di una grave crisi di identità. Ma che malgrado questo è riuscito a concludere i negoziati per la formazione di un nuovo governo di Grande Coalizione assicurandosi importanti incarichi ministeriali, dalle Finanze agli Esteri al Lavoro. Il predecessore di Nahles, Martin Schulz, ha lasciato l'incarico assunto lo scorso anno nel pieno della crisi interna: il suo operato ha deluso almeno una parte del partito, a causa del risultato elettorale di settembre e delle promesse che Schulz non ha mantenuto, prima tra tutte quella di portare il partito all'opposizione. Contestato nel movimento, l'ex presidente del Parlamento europeo ha anche rinunciato all'incarico di ministro degli Esteri che era stato destinato a lui nel corso delle trattative di governo.

Rebus sulla poltrona del ministro degli Esteri

Ora resta da vedere a chi andrà quella poltrona: il nome dell'attuale capo della diplomazia, Sigmar Gabriel, sembra non essere tra i favoriti. Il suo lavoro al ministero è stato molto apprezzato ma non è affatto piaciuto l'attacco al suo probabile successore fatto proprio nelle ore in cui Schulz decideva di farsi da parte per non mettere in pericolo il voto della base Spd sul governo. E diversi altri nomi si fanno sui giornali tedeschi: dal ministro della Giustizia uscente Heiko Maas a quello della Famiglia Katarina Barley all'ex vicepresidente del Bundestag Thomas Oppermann. Tra i nomi favoriti spicca quello dell'ex sottosegretario agli Esteri Michael Roth. E infine, un nome che circola da venerdì è quello dell'ex presidente dei giovani della Spd, Niels Annen.

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