Affari Europei
Il futuro si chiama Stati Uniti d'Europa

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Il 4 marzo gli italiani saranno chiamati al voto per rinnovare il Parlamento italiano e dunque il governo. Dal quel voto dipendono molte cose, come il rapporto che ci sarà tra Unione europea e Italia. Le forze euroscettiche come la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle hanno posizioni di aperto contrasto con Bruxelles, mentre Forza Italia e Partito democratico sono certamente critiche nei confronti dell'Ue, ma saldamente europeiste.
Per discutere di Europa e del rapporto tra Italia e Bruxelles gli eurodeputati del Partito democratico hanno organizzato un evento a Milano il 20 gennaio dal titolo "Il futuro si chiama Stati Uniti d'Europa". Undici tavoli di lavoro per confrontarsi con i cittadini, raccogliere idee e creare una piattaforma utile per il voto di marzo ma ancora di più per le Europee del 2019, quando si rinnoverà il Parlamento europeo e sarà scelto il nuovo presidente della Commissione.
"Sabato ci sarà un discorso di Renzi che esprimerà il posizionamento chiaro del Pd a favore dell'Europa", spiega ad Affaritaliani.it Mercedes Bresso, eurodeputata del Pd. "Ci saranno poi dei tavoli di lavoro in cui noi eurodeputati ci confronteremo con i partecipanti, raccogliendo idee, riflessioni e anche critiche. Insomma, il modello Leopolda".
Macron ha vinto le elezioni francesi con un programma europeista. Anche il Pd si posizionerà a favore dell'Unione?
"L'Europa é uno dei temi centrali della campagna elettorale in Italia, come nel resto del Vecchio continente, e viene usata spesso come una clava da alcuni partiti. Noi crediamo nell'Europa e il titolo dell'incontro lo dimostra. L'Italia esiste nel mondo, come Paese, perché siamo in Europa. L'Europa unita é il primo mercato del globo, una potenza economica enorme. Da sola l'Italia sarebbe sì un Paese importante, ma in via di ridimensionamento".
E' possibile cambiare questa Europa?
"Certamente sì. L'Europa in cui viviamo é governata da ormai molti anni dal Partito popolare che ha una certa visione di come l'Unione deve essere. Noi, come gruppo riformista, ne abbiamo un'altra e le elezioni in Italia e quelle europee sono lo strumento con il quale cambiare le cose".
Gli italiani secondo lei sono europeisti?
"Io credo che se agli italiani vengono poste le domande giuste il loro posizionamento é fortemente europeo. Magari non sono d'accordo su come sono state gestite certe politiche, ma questo non comporta essere contro l'Europa nel suo complesso. Alla domanda 'volete gli Stati Uniti d'Europa?' credo che sarebbero molte le persone favorevoli".
Dopo le elezioni in Francia e Germania la riforma dell'Europa é più vicina?
"Macron ha già fatto una serie di proposte, ad esempio sulla zona euro, che vanno certamente verso una maggiore integrazione. Schulz e Merkel, nell'accordo di governo che stanno discutendo, hanno posto la questione dell'Europa e della governance della zona euro come una priorità. Quindi l'impulso verso una riforma dell'Ue c'é ed é forte".
Con i 5Stelle al governo come cambierebbe il rapporto tra Italia ed Europa?
"Non hanno un programma europeo definito, quindi é difficile dirlo. Non credo faranno un referendum sull'euro, non solo perché é incostituzionale, ma anche perché lo perderebbero. Ma certamente non avrebbero la forza e gli alleati in Europa per cambiare le cose".
E se al governo dovesse tornare Berlusconi con alleato Salvini?
"Se il Centrodestra dovesse avere la maggioranza, cosa che non credo accadrá, penso che Berlusconi, che non é un euroscettico, darebbe a Salvini un ruolo lontano dalle questioni europee. Credo tuttavia che Forza Italia dovrebbe chiarire la sua posizione riguardo all'Europa che mi sembra distante da quella del Carroccio".