EY lancia a Barletta la sfida 'Inter-nazionalizzare': il Mezzogiorno punta alla Champions dell’export - Affaritaliani.it

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EY lancia a Barletta la sfida 'Inter-nazionalizzare': il Mezzogiorno punta alla Champions dell’export

La missione di “Hey Sud”: raccontare un Mezzogiorno capace di affrontare la competizione globale con gli strumenti dei veri campioni

di Elisabetta Marciano

EY accende i riflettori sull’export pugliese: a Barletta il talk 'Inter-nazionalizzare, sfida da Champions'

Barletta ha ospitato una nuova tappa di “Hey Sud”, il ciclo di incontri ideato da Fabio Mazzocca e promosso da EY per mettere a fuoco le sfide del Mezzogiorno. Nel quartier generale di via Giuseppe De Nittis, il talk titolato “Inter-nazionalizzare, sfida da Champions” ha riunito rappresentanti delle istituzioni, dell’impresa e della consulenza per interrogarsi sul futuro dell’export pugliese in una congiuntura segnata da tensioni geopolitiche, nuovi dazi e un generale clima di incertezza.

I dati illustrati in apertura hanno mostrato un 2024 contraddittorio: le esportazioni regionali sono scese del 5,1 per cento nel primo trimestre e dello 0,8 nei primi nove mesi, mentre la quota pugliese sul totale nazionale è calata dall’1,6 all’1,5 per cento. Eppure alcuni comparti continuano a correre, come l’olio extravergine che cresce del 48 per cento, il vino del 9 e la pasta del 7, a conferma di un’agroindustria capace di esprimere qualità e valore aggiunto anche quando mobili e mezzi di trasporto arrancano.

Durante il talk si sono alternati l’eurodeputato Francesco Ventola, il direttore generale del Mimit Amerigo Splendori, il presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis, il presidente del Consorzio Tutela Vini Dop Gioia del Colle Nicola Chiaromonte, la coordinatrice pugliese della Fondazione Marisa Bellisario Beatrice Lucarella e l’EY consulting market leader Claudio Meucci. Il confronto è partito dall’impatto delle barriere commerciali: Ventola ha ricordato che la competitività europea passa anche dal principio di reciprocità, dal momento che le imprese dell’Unione sostengono costi sociali e ambientali più elevati rispetto a molti concorrenti extra-UE. Splendori ha indicato nei nuovi voucher per l’internazionalizzazione, operativi dal 15 maggio, uno degli strumenti con cui il governo intende sostenere le PMI che vogliono esplorare mercati ancora poco presidiati, dall’area del Golfo all’Australia.

Dal versante industriale Lippolis ha rilevato la necessità di “programmazione certa” per gli investimenti, mentre Chiaromonte ha invitato a diversificare i mercati di sbocco, puntando su Asia e Sud-Est asiatico per consolidare il successo del vino pugliese in Nord America. Lucarella ha posto l’accento sul capitale umano, ricordando che il made in Italy è reputazione, know-how e managerialità femminile da trattenere e valorizzare. Meucci ha spiegato come molte aziende stiano ridisegnando le catene di approvvigionamento per attenuare l’effetto dei dazi e, al tempo stesso, stiano trasformando la maggiore qualità percepita del prodotto italiano in un elemento di posizionamento premium.

Il dibattito ha quindi delineato una possibile strategia per “giocare la Champions” dei mercati esteri: semplificazione normativa per dare certezze, ricerca di nuovi sbocchi per ridurre i rischi geopolitici e investimento costante in innovazione, brand e storytelling, così da esportare sempre più valore e non soltanto volume.

Il talk si è chiuso con un invito a un impegno reciproco e trasversale: la “sfida Champions” richiede di superare le divisioni di bandiera e di indirizzare in modo compatto le risorse del Next Generation You su transizione ambientale, energetica e digitale, evitando di disperderle in interventi frammentati. Solo con una sostenibilità che sia al tempo stesso economica e sociale il Paese potrà accelerare su fronti cruciali come l’idrogeno verde e le rinnovabili.

Dal lato operativo, i relatori hanno ricordato che gli ingredienti per un perfetto gioco di squadra sono già disponibili: incentivi e agevolazioni fiscali in scadenza il 30 maggio, una rete infrastrutturale sempre più capillare e, soprattutto, le zone franche doganali ora attive anche in Italia. Se istituzioni, imprese e consulenti sapranno lavorare in sinergia, l’export pugliese potrà davvero puntare al vertice, trasformando le sfide in opportunità concrete per le future generazioni.

In chiusura, Mazzocca ha ribadito la missione di “Hey Sud”: raccontare un Mezzogiorno capace di affrontare la competizione globale con gli strumenti dei veri campioni.